ANNO 14 n° 89
''Comune e Regione affossano le Rsa''
Aforsat lancia un appello
per integrare il pagamento delle rette
28/08/2015 - 17:22

VITERBO - ''Il Comune di Viterbo ritiri la delibera sulle rsa''. E' l'appello, anzi il grido di allarme lanciato da Aforsat (l'associazione che riunisce i familiari dei ricoverati nelle residenze sanitarie assistite) proprio nelle ore in cui il Comune di Viterbo sta votando l'approvazione del bilancio di previsione 2015. La richiesta nasce da un'esigenza concreta: la necessità di integrare il pagamento delle rette.

La situazione deriva dal taglio operato dalla Regione Lazio sui contributi alle amministrazioni comunali per far fronte a quetse esigenze: di fatto la Pisana ha tagliato circa 45 milioni di euro sui 60 precedentemente erogati. Va tenuto presente che già la rimodulazione dell'Isee aveva di fatto ristretto i margini di operatività delle famiglie, a questo va aggiunto una ulteriore restrizione operata dal Comune di Viterbo che in sostanza limita ad un tetto massimo di reddito di 13mila euro l'anno i casi in cui intervenire. Con un'ulteriore restrizione riguardante le eventuali proprietà immobiliari dei ricoverati e anche i depositi bancari di piccola entità.

Sui circa 180 anziani in precedenza assistiti da Palazzo dei Priori, con i tagli derivanti dall'Isee e con quelli conseguenti alla delibera dell'aprile scorso, ne restano una cinquantina a gravare ancora sulle casse comunali. E gli altri? Devono arraggiarsi: con l'intervento dei figli o dei parenti per continuarea a pagare la retta o semplciemente lasciando la rsa e tornando a casa. Con tutte le conseguenze facilmente immaginabili.

''Su questa vicenda - spiega Maria Laura Calcagnini, presidente di Aforsat - pendono due ricorsi davanti al Consiglio di Stato: il primo, la cui discussione è fissata il prossimo 16 settembre, a carattere nazionale contro la rimodulazione dell'Isee, il secondo contro la delibera pèeggiorativa del Comune di Viterbo'. All'incontro partecipa anche il consigliere regionale Daniele Sabatini (Ncd): ''E' una questione che toicca la dignità delle persone. Intollerabile che si lascino tanti cittadini, bisognosi di cure e di assistenza, senza il necessario supporto economico. La famigerata 'delibera scuota-rsa' va ritirata''.

In termini economici, tale provvedimento vale circa un milione di euro, una somma che senza girare troppo intorno alle parole manderebbe totalmente in crisi i9l bilancio comunale. Al di là delle azioni giudiziarie, restano gli impegni politici a cominciare da quelli assunti dall'assessore regionale alle politiche sociali Rita Visini che, in un incontro del 23 luglio scorso con i responsabili di Aforsat e di altre associazioni regionali, aveva assicurato una revisione dei tagli. Promesse alle quali, almeno per ora, fattio non ne sono seguiti.





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