ANNO 14 n° 79
Il Comandante Camilli: ''Vinciamole tutte''
Patron contro il Comune: ''Troppi ritardi e multe eccessive''. Ma la squadra è ok
15/02/2016 - 02:01

VITERBO – (An. Ar.) E' un Piero Camilli stratosferico quello che commenta la vittoria della sua Viterbese contro la Nuorese e la conquista del primo posto solitario in classifica dopo 21 anni, in serie D, da parte della benamata gialloblu. Silenzio stampa (ancora) vigente in via della Palazzina, sono stati i colleghi di Diretta Sport a contattare ed ottenere le dichiarazioni del Comandante, a botta calda poco dopo la fine della partita con la Nuorese. E vale la pena partire dalle affermazioni più pesanti, per esempio quelle nei confronti del Comune.

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''E' uno schifo – ha detto Camilli – La scorsa estate, d'accordo col sindaco Michelini, ho provveduto anticipando i soldi di tasca mia a fare i lavori d'adeguamento allo stadio Rocchi. L'impianto, per capirci, oggi è già pronto ad ospitare partire di serie C, grazie ai circa centomila euro da me spesi, con l'impegno di restituirmi i soldi. Allora collaborarono con noi due tecnici comunali, oggi il nuovo dirigente, Cucullo, Cocullo, dice che deve ordinare un altro sopralluogo tecnico per verificare che i lavori sono stati svolti. Ma dico: se gli stessi tecnici comunali ci seguirono passo passo, c'è davvero bisogno dell'ennesima conferma di cose che già sanno? Resto perplesso''. Ma per Camilli il discorso è più ampio, e al di là della tregua armata siglata con l'amministrazione, i contrattempi non mancano.

''Due domeniche fa, in occasione della partita interna con la Torres, i vigili urbani ne hanno approfittato per fare duecento multe alle macchine dei tifosi – racconta Camilli – Ho protestato personalmente col sindaco: va bene applicare la legge, anche io sono sono sindaco e so come funzionano queste cose, ma quelle auto davano davvero fastidio? Non ci sono in questa città argomenti o emergenze più urgenti da affrontare? Penso ai rifiuti, al centro storico… Del resto, io mi sento di rappresentare attraverso il calcio la città di Viterbo, e con essa anche una comunità di persone, di tifosi: vale davvero la pena accanirsi contro di loro?''.

A parte queste note dolenti, c'è sempre la soddisfazione di una Viterbese prima in classifica, e da sola. Piero Camilli predica calma: ''Essere primi adesso conta poco – dice l'imprenditore di Grotte di Castro – I tre punti presi contro la Nuorese vanno bene, siamo riusciti ad avere la meglio di una squadra che si è presentata a Viterbo molto coperta, praticamente con due linee da quattro uomini schierate. Era difficile passare, e forse avremmo fatto meglio a scavalcare il centrocampo, a giocare con i lanci e a sfruttare le seconde palle, e comunque il loro portiere ha azzeccato pure due interventi miracolosi. Ma se Mariotti (l'allenatore della Nuorese che alla fine del match ha rilasciato delle dichiarazioni polemiche, ndr) pensava di venirsi a prendere i tre punti qui a casa nostra, si sbagliava. Anzi: dopo il 3-0 ci siamo anche fermati, cosa che non mi è piaciuta perché a parti invertite non sarebbe mai successo, bisogna affondare finché si può''.

Alla fine mancano dieci partite, la Viterbese in teoria è padrona del suo destino, perché è prima da sola: ''Poche chiacchiere. Di qui alla fine dobbiamo vincerle tutte, il secondo posto è un fallimento. Cominciamo già domenica a Civita Castellana, contro la Flaminia: il presidente Ciappici è un amico, una persona a cui voglio bene – dice Camilli – Ma sono sicuro che loro se possono ci faranno la festa, facciamogliela prima noi. Il Madami è un campaccio, ma questa squadra ha il dovere di vincere''.

Chiusura per il rientro in campo di Matias Vegnaduzzo. Qui il Comandante spiazza: ''Non mi sono piaciuti i cori per lui – spiega -, perché sono una mancanza di rispetto per gli altri giocatori gialloblu. Capisco l'affetto e la riconoscenza per il giocatore, ma insomma, se uno lo stima glielo dice a cena, mica allo stadio. In campo sono tutti uguali''. E infine, la battuta: ''Il silenzio stampa? Continua. Perché eravamo arrivati ad uno spettacolo tipo Cento Vetrine, parlavano tutti, perdevano tempo: pensassero a correre, piuttosto''. Parola del Comandante. Augh.






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