ANNO 14 n° 89
Il centrodestra si ricompatta a Tuscania
Tutti insieme per il no al referendum e per le prossime amministrative
27/11/2016 - 02:00

TUSCANIA – (d. s.) Il centro destra si ricompatta a Tuscania per dire no al referendum, ma soprattutto punta a riunire le forze in vista dei prossimi appuntamenti elettorali che toccheranno alcuni comuni della provincia viterbese e la stessa Viterbo, tra circa un anno e mezzo.

L'incontro dal titolo ''Insieme per il No, centro destra a confronto'', organizzato dal sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci, si è svolto ieri pomeriggio nella sala conferenze del Comune, ed ha visto la partecipazione degli esponenti locali del centro destra tra cui Daniele Sabatini, consigliere regionale Lazio; Giulio Marini, Forza Italia ed ex sindaco di Viterbo; Mauro Rotelli di Fratelli d’Italia; Umberto Fusco di Noi con Salvini.

In una sala gremita di gente il sindaco Bartolacci ha aperto l’incontro salutando i presenti e sostenendo che ''dobbiamo votare no per la democrazia e per difendere la Costituzione, credo nella vittoria del no perché sarà la vittoria del centrodestra e da questa vittoria sono convinto che ne seguiranno altre come alle prossime elezioni della città di Viterbo, che ci riprenderemo''.

Dunque oltre ad esporre i motivi per cui secondo gli organizzatori è opportuno votare no al referendum del 4 dicembre il centrodestra si ripropone compatto ai prossimi impegni elettorali come le elezioni comunali di Tarquinia e Viterbo.

Sul fronte referendario intanto Umberto Fusco ha specificato che ''bisogna sensibilizzare i cittadini sulle problematiche che si verrebbero a creare qualora vincesse il sì e batterci, con forza, in questa ultima settimana per convincere i cittadini e gli indecisi''. Sul ricompattamento del centro destra locale Fusco ha confermato la linea di Bartolacci. ''Dopo aver vinto questo referendum dobbiamo dare un segnale nuovo a tutto l’elettorato del centrodestra - sottolinea -, un segnale non fatto di proclami ma di fatti concreti come ha sempre fatto il centrodestra nella Tuscia in questi anni''.

Giulio Marini, invece, punta il dito contro la riforma della Costituzione. ''Questa riforma vede la demolizione delle istituzioni e degli enti territoriali, nella riforma del 2000 invece c'era la valorizzazione dei territori - ricorda -. Li rendeva autonomi. Nell'attuale riforma tutto questo è sparito perché questo è il passaggio che subordinerà l’Italia all’Europa, che vuole togliere potere ai territori. Inoltre si risparmieranno appena 49 milioni di euro con il nuovo Senato, se vince il sì svenderemo il nostro potere decisionale all’Europa per 49 milioni di euro''.

Mauro Rotelli pone la questione del pareggio di bilancio in caso di vittoria del sì. ''La vittoria del no potrebbe far uscire dalla crisi l’Italia - sostiene - perché se vince il sì entrerebbe nella Costituzione il pareggio di bilancio imposto dall’Europa e questo bloccherebbe i flussi economici destinati agli enti locali, se vince il sì, inoltre ci troveremo in una situazione in cui le decisioni del territorio verrebbero imposte dall’alto come ad esempio sta succedendo adesso con gli immigrati, la Prefettura decide dove sistemarli e le amministrazioni non hanno voce in capitolo''. Mentre sulla questione del centrodestra Rotelli è fiducioso. ''Il centro destra ha un ruolo importante in questi territori e questo incontro lo vedo come un cantiere aperto - aggiunge - che stabilirà le procedure e la selezione della classe dirigente per le prossime campagne elettorali e dobbiamo delineare i nostri obiettivi partendo proprio da quello che si è detto in questa riunione''.

Infine, a chiudere l’incontro, c’è stato l’intervento del consigliere regionale Daniele Sabatini. ''A me questa riforma della costituzione preoccupa molto - afferma -, tra i primi effetti che produrrà c’è quello dell’elezione del presidente della Repubblica che, con un Parlamento eletto con l’attuale legge elettorale, diventerebbe appannaggio di un solo partito, ma la cosa più grave è che il presidente della Repubblica nomina 5 giudici della Corte Costituzionale, altri 5 sarebbero nominati dal Parlamento monocamerale e dunque c’è la possibilità che poche persone nominino ben 9 giudici su 10 della Corte. Questa concentrazione di poteri mi preoccupa molto”. Sul centro destra il consigliere regionale ha la sua visione. ''Noi come centrodestra ci siamo presi l’onere di guidare questa battaglia referendaria e come centrodestra dobbiamo ricompattarci per il futuro - conclude - perché in questo momento c’è una pluralità di voci ma tutte convinte a dire no a questo referendum. Credo che serate come questa dove il centrodestra si confronta sono di grandissimo auspicio per il futuro''.

Da segnalare in platea la presenza di sindaci e amministratori locali.






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