ANNO 14 n° 109
''Il centro polisporivo Montorso č un eco-mostro''
Orsini lancia un grido d'allarme per il luogo-simbolo calcatese
24/05/2016 - 09:49

CALCATA - Da Giuseppe Orsini riceviamo e pubblichiamo:

Purtroppo mi ritrovo a scrivere queste righe per sensibilizzare l’opinione pubblica su un aspetto che, sono sicuro, sta a cuore a molti calcatesi e non solo.

Immagino che molti di voi abbiamo conosciuto e frequentato Montorso. Un centro polivalente con cinema, piscina, bar, ristoranti e campi da calcetto e basket. In un modo o nell’altro è stato un luogo che ha accompagnato le adolescenze e le vite della maggior parte di noi calcatesi, lasciandoci quello che ormai è solo un ricordo, direi piuttosto, malinconico.

Infatti da qualche anno la struttura, probabilmente a causa di scelte scellerate dei proprietari/amministratori, è stata completamente abbandonata e versa in condizioni a dir poco pietose. Basta affacciarsi per vedere lo stato delle cose: ci sono numerosi materiali altamente inquinanti a cielo aperto (tubature in piombo e parti di eternit). L’ex cinema è diventato rifugio delle più svariate specie di animali (soprattutto piccioni, con conseguente presenza di una notevole quantità di escrementi). La piscina è, di fatto, un acquitrino con il conseguente rischio di prolificazione incontrollata di rettili e insetti (soprattutto zanzare, pensando anche all’approssimarsi della stagione estiva). Nella parte dei campetti sportivi ci sono centinaia di bottiglie di plastica e rifiuti di ogni genere che la rendono, come dato di fatto, una discarica a cielo aperto. Infine, ma non ultimo, ci sono molti macchinari (es. autoclavi e caldaie) non custoditi e facilmente accessibili, con parti meccaniche ed elettriche aperte, che rappresentano un pericolo.

Mettendo da parte per un momento il fattore emotivo ed estetico, la cosa che ritengo sia più grave è che la struttura, non essendoci alcun tipo di barriera, è completamente incustodita e liberamente accessibile creando un grave rischio alla sicurezza e sanità del paese (considerando che una delle nostre cisterne di acqua si trova a poche decine di metri).

Su questo aspetto come consiglieri di minoranza, di cui ne sono il capo gruppo, abbiamo anche presentato un'interrogazione al Sindaco circa le azioni che si stanno mettendo in atto per il ripristino dei parametri di sicurezza e sanità, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Al di là di qualsiasi colpa, che ritengo sia distribuita tra una miriade di soggetti, tutto ciò mi lascia abbastanza perplesso per un paio di ragioni: era stato promesso il completo recupero del centro con finanziamenti, naturalmente mai arrivati, provenienti dal circuito dall’expo tenutosi a Milano; non più tardi di qualche giorno fa è stato dichiarato e pubblicato che Calcata ha la mira e l’ambizione di diventare un ''villaggio ecosostenibile'' grazie all’installazione su tutte le case del paese di pannelli solari e l’avvio di piantagioni di canapa.

Non mi permetto di entrare in merito a queste scelte ma ritengo che si debba anche pensare a''riparare'' ciò che non funziona, soprattutto in questo caso, altrimenti sarebbe un paradosso per l’eco-sostenibilità. Mi auguro che si possa fare qualcosa e in fretta.

Come detto non voglio puntare il dito contro nessuno, visto che questa situazione si è generata per tanti motivi e a causa di tante scelte sbagliate di altrettante persone. Spero solo che quello che oggi è solo nostra voce, possa diventare coro, poi un frastuono così che la cosa non venga più ignorata. Spero di ritrovarmi a scrivere qui che, oltre al bellissimo e suggestivo borgo (gioiello della Tuscia), a Calcata ci sarà di nuovo quel complesso che è stato, in un modo o nell’altro, un nostro simbolo negli anni '80 e '90.

Giuseppe Orsini






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