ANNO 14 n° 110
Il capitano Samantha Cristoforetti
è il nuovo astronauta italiano
Nel 2015 sarà lei a riportare sulla Terra l’esperimento Viable dell’Università della Tuscia
04/07/2012 - 09:57

di Giovanna Bianconi

VITERBO - E’stato reso noto ufficialmente che il Capitano Samantha Cristoforetti, pilota dell’Aeronautica Militare, sarà il settimo astronauta italiano che volerà nello spazio, nel 2014. L’annuncio è stato dato alla presenza del Presidente dell’ASI, Enrico Saggese, del Direttore Esa dei Voli Abitati e delle Operazioni Thomas Reiter, e del Generale dell’Aeronautica Militare Gianni Candotti.

Samantha Cristoforetti raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale a bordo del razzo russo Soyuz, Expedition 42/43, per una missione di circa sei mesi. Questa opportunità è stata resa possibile grazie all’accordo tra Agenzia spaziale italiana e Nasa che consente agli astronauti italiani di volare addestrandosi nel Corpo astronauti dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

L’astronauta è entusiasta “Per adesso il lancio è previsto per il 30 novembre 2014, ovviamente qualche piccola variazione della data di lancio è assolutamente normale nei manifesti di volo spaziale. Volerò a bordo di un velicolo Soyuz insieme ad altri due membri dell’equipaggio che ancora non sono stati definiti. Partirò alla volta della Stazione spaziale internazionale che si trova in orbita a circa 400 km intorno alla Terra. È un grande laboratorio.”

In preparazione della missione la Cristoforetti si sottoporrà ad un intenso addestramento che avrà l’obiettivo di gestire le fasi del viaggio di andata e ritorno sulla Soyuz e quelle della missione sulla Iss. Inoltre si occuperà di seguire il programma scientifico di esperimenti di fisiologia umana, scienze fisiche e scienze della vita.

Per quanto riguarda la Iss “Ci stiamo preparando a gestire i sistemi di bordo, a operare con il braccio robotico e anche ad attività extraveicolari - e prosegue - se posso permettermi di avere ancora un sogno nella mia vita, dopo la grande soddisfazione di essere stata assegnata alla Stazione spaziale, è quello di poter fare una passeggiata nello spazio. Poter svolgere un’attività extraveicolare sarebbe il coronamento di tanti anni di addestramento, lavoro e studio”.

Il Capitano è stata designata ingegnere di bordo. “Questa figura ha conoscenze approfondite di tutti i sistemi di bordo, ha lo stesso addestramento del Comandante e quindi può fare da suo backup in caso di situazioni anomale o eventuali situazioni di emergenza'.

E’ ancora presto però per sapere con esattezza ciò che la Cristoforetti sarà chiamata a fare durante la missione, anche perché si è appena chiuso il bando Asi per le proposte sperimentali da parte della comunità scientifica italiana.

In ogni caso il lavoro quotidiano dell’equipaggio internazionale composto da sei astronauti riguarderà come di consueto la manutenzione e gestione della Iss e la partecipazione diretta ad esperimenti tecnologici e scientifici.

L’annuncio del lancio del Capitano Cristoforetti coincide con i 20 anni dal volo di Franco Malerba, il primo astronauta italiano a raggiungere lo spazio con la missione Sts-46 Atlantis. Con lui l’Italia ha portato il tricolore a bordo della Iss ed ha aperto la via a Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Paolo Nespoli e Roberto Vittori.

L’astronauta viterbese ha volato nella missione Sts-134 del maggio 2011, l’ultima dello Shuttle Endeavour prima del suo pensionamento. E proprio in questa occasione il Colonnello Vittori ha portato sulla Stazione l’esperimento microbiologico “Viable” del gruppo del Prof. Francesco Canganella dell’Università della Tuscia.

Lo studio riguarda la biocontaminazione provocata da microrganismi che colonizzano materiali spaziali come leghe di alluminio, Betacloth e Armaflex, e possono portare alla formazione di biofilm. Questo fenomeno non è di per sé pericoloso, ma può provocare il danneggiamento dei materiali e a lungo termine anche delle strutture, quindi il lavoro di ricerca è duplice, sia di base che applicato.

L’esperimento, finanziato dall’ASI, è stato messo a punto in collaborazione con la Thales Alenia Space di Torino, il Politecnico di Torino, la Smat di Torino, la Gammarad Italia, e l’Ibmp di Mosca, ed è stato progettato per rimanere sulla Iss per ben quattro anni, fino a quando il Capitano Cristoforetti lo riporterà sulla Terra.

A chi le chiede se come donna si sente particolarmente emozionata ad essere la prima italiana a volare nello spazio dopo sei uomini, risponde serenamente: “Se fossi uomo avrei le stesse sensazioni di gioia e soddisfazione per essere stato assegnato ad un volo spaziale e poter dare concretezza a tanti anni di addestramento. Basta guardarsi attorno e si può notare che a livello internazionale ci sono già altre donne astronauta. Quello delle missioni spaziali è un ambiente altamente professionale, non ci sono differenze”.

E’ la prima donna astronauta della storia italiana, ma questo aspetto non viene enfatizzato da nessuno dei relatori. Infatti, come ha sottolineato il Presidente dell’Asi Enrico Saggese, “La sua scelta è avvenuta per le caratteristiche personali, professionali e di preparazione”.

E infatti il curriculum del Capitano Cristoforetti sembra costruito per un destino da astronauta: preparazione all’Accademia aeronautica di Pozzuoli, laurea in Ingegneria meccanica e Scienze aeronautiche col massimo dei voti, specializzazione presso la scuola di volo per piloti militari di Wichita Falls in Texas, più di 500 ore di volo accumulate, abilitazione a velivoli come SF-260, T-37, T-38, MB-339A e AM-X.

“La conferma della data di lancio per Samantha Cristoforetti è la testimonianza di una avventura di grande successo nella quale il nostro Paese è riuscito a fare sistema ed a porsi all’attenzione internazionale”, ha detto Saggese sottolineando di essere orgoglioso che in questo momento nel Corpo degli astronauti in quota Esa siano presenti quattro italiani (Vittori, Nespoli, Parmitano e Cristoforetti, ndr) e fiero che anche la prima donna italiana potrà presto volare nello spazio. E, continua: “La missione di Cristoforetti, che seguirà quella di Luca Parmitano nel 2013, sarà il coronamento di una straordinaria stagione di voli umani spaziali, un grande traguardo tecnologico che ci permetterà di sfruttare appieno quel grande laboratorio orbitante che è la Stazione Spaziale Internazionale”.

Non resta altro che aspettare il 2014 e stare con le orecchie tese verso lo spazio: attraverso Twitter @astrosamantha il Capitano ci racconterà la sua esperienza in orbita.




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