ANNO 14 n° 111
Il campo profughi si riempie, già in 30
Martedì i primi 16 arrivi nel pomeriggio, ieri altri 14
22/02/2017 - 07:26

VITERBO - Tre mesi di polemiche per il campo profughi alle porte della città desolatamente vuoto. In 24 ore la struttura ha fatto l'en plein. Già a quota 30 il numero di migranti ospitati. Ai primi 16 arrivi nel pomeriggio di ieri, si aggiungono infatti altri 14 migranti provenienti da Agrigento.

La notizia è stata data dalla prefettura, al centro di polemiche da parte dei consiglieri dell'opposizione per non aver mai rivelato i costi della struttura allestita alle porte di Viterbo. Struttura giudicata inidonea e vergognosa da vari esponenti politici che avevano compiuto sopralluoghi in zona. La prefettura, nel comunicare gli arrivi, si è limitata a sottolineare che la struttura è stata valutata positivamente sia dai vigili del fuoco che dalla Asl ai quali la Prefettura ha richiesto ulteriori accertamenti di idoneità.

 

Il primo cittadino del capoluogo Leonardo Michelini ammette di non aver saputo che l'insediamento dei profughi sarebbe avvenuto nella giornata di martedì. Ma intende accertarsi personalmente della situazione effettuando un sopralluogo alla struttura oggi stesso. Però ritiene che anche se “i servizi dei moduli abitativi mi sembrano dignitosi non è la situazione ideale per fare accoglienza e spero che duri il tempo strettamente necessario”. Michelini esprime perplessità soprattutto per l'ubicazione del centro: “Un posto fuori del mondo, a 4/5 chilometri dalla città. Elementi che di certo non favoriscono i rapporti di integrazione”.
Da accertare anche la reale provenienza dei migranti. Pare si tratti di persone già ospitate in una struttura della provincia, sembra ad Acquapendente, e ora spostate a Viterbo. Un'emergenza quindi da sovraffollamento che verrebbe risolta con il trasferimento in un centro che dovrebbe essere temporaneo per 90 giorni. 
“L'ipotesi di quella realizzazione – ricorda il sindaco – nasce su bando della Prefettura ma mi auguro si possa riconsiderare basandosi su migliori criteri di accoglienza”. 
E anche su un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti delle comunità in cui le strutture insisteranno.
A tale proposito Michelini sottolinea come “già i bandi successivi, tra cui quello scaduto a gennaio, sono diversi: oltre a fissare un limite massimo di ospiti prevedono anche la condivisione con gli Enti locali e una premialità per i gestori delle strutture che operano in sintonia con le istituzioni”.
Gestori a cui è demandata come soggetto unico anche la funzione di controllo con il monitoraggio giornaliero della situazione.

Il sindaco Leonardo Michelini ha ammesso di non aver saputo che l'insediamento dei profughi sarebbe avvenuto nella giornata di martedì. Ma intende accertarsi personalmente della situazione effettuando un sopralluogo alla struttura oggi stesso. Però ritiene che anche se ''i servizi dei moduli abitativi mi sembrano dignitosi non è la situazione ideale per fare accoglienza e spero che duri il tempo strettamente necessario”. Michelini esprime perplessità soprattutto per l'ubicazione del centro: “Un posto fuori del mondo, a 4/5 chilometri dalla città. Elementi che di certo non favoriscono i rapporti di integrazione''.

''L'ipotesi di questa realizzazione – ricorda il sindaco – nasce su bando della Prefettura ma mi auguro si possa riconsiderare basandosi su migliori criteri di accoglienza”. E anche su un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti delle comunità in cui le strutture insisteranno. A tale proposito Michelini sottolinea come “già i bandi successivi, tra cui quello scaduto a gennaio, sono diversi: oltre a fissare un limite massimo di ospiti prevedono anche la condivisione con gli Enti locali e una premialità per i gestori delle strutture che operano in sintonia con le istituzioni''. Gestori a cui è demandata come soggetto unico anche la funzione di controllo con il monitoraggio giornaliero della situazione.





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