ANNO 14 n° 88
Il calciatore minacciato anche durante la partita
L'atleta, d’accordo con la società, non ha partecipato al match e lo scommettitore lo sapeva
16/12/2019 - 13:34

VITERBO – ‘’Conosceva i suoi spostamenti e sapeva che non aveva preso parte al match''

A tornare e spiegare la faccenda della tentata estorsione ai danni di un calciatore della Viterbese, sono gli uomini della Digos che, per primi, hanno preso in carico la denuncia sporta dalla vittima negli uffici di piazzale Romiti, accompagnato dal direttore generale Diego Foresti il 30 settembre. E cioè all’indomani dei messaggi minatori arrivati sul cellulare dell’atleta.

“Sei nel mirino e può succedere una cosa molto brutta, quindi occhio a quello che accade, che ci sono troppe scommesse sul due se salta la partita ti puoi considerarti sotto mirino”. “Stai attento, perché domani se salta la partita pagherai molto amaramente. Questo è un preavviso poi fai quello che vuoi”.

“Credimi veramente perché sarai sbalzato in aria se salta la partita… E puoi denunciare tutto, a me non frega nulla però sappi che sarai morto”. “Domani fai il tuo dovere e non succederà nulla”.

“Dimenticavo: anche se ti rifiuti di giocare e la partita salta ci vai sempre tu nel mezzo, quindi sistema tutto”.

‘’Il tenore delle frasi era pesante – spiegano gli investigatori – e per rendere maggiormente credibile la minaccia, il soggetto allegava anche una foto riproducente una scommessa di 2500 euro effettuata su un noto portale di scommesse’’.

L’avvertimento era arrivato sul telefono del calciatore il sabato prima della partita contro la Vibonese (finita con un pareggio, per la cronaca). Partita che il ragazzo, d’accordo con la società, non aveva giocato.

‘’Lo scommettitore lo sapeva bene, tant’è che anche durante la partita arrivarono altri messaggi minatori’’, aggiungono gli uomini della Digos. Che avevano subito avviato le indagini.

‘’Poi, durante le investigazioni, avevamo scoperto che c’erano altre vittime’’. Si tratta di un altro giocatore della Pro Vercelli e di uno del Monza.

‘’Siccome l’episodio del Vercelli era precedente, la Procura di Viterbo aveva inviato il fascicolo ai colleghi piemontesi – spiegano dalla Questura – Le indagini poi sono proseguite in collaborazione’’. Anche con i carabinieri di Monza. 

‘’L’indagine informatica è partita immediatamente grazie alla collaborazione degli stessi giocatori e delle società calcistiche interessate’’, aggiungono. ‘’Gli uffici investigativi, attraverso un’accurata elaborazione e analisi dell’immagine allegata alle frasi minatorie, nonostante l’autore avesse apportato delle modifiche per rendersi irrintracciabile, abbiamo individuato il conto gioco utilizzato dallo scommettitore’’.

Le ulteriori e sofisticate indagini, condotte attraverso l’acquisizione di tutte le tracce telematiche lasciate dall’autore, infine, hanno infinte consentito di raccogliere ulteriori riscontri e individuare il responsabile. ‘’Era pieno di debiti’’, concludono i poliziotti.






Facebook Twitter Rss