ANNO 14 n° 86
''Il 3 settembre non indosseremo la divisa''
Tredici facchini attaccano i vertici del Sodalizio: ''Sono venuti a mancare fede, forza e volontą''
30/08/2019 - 09:53

VITERBO - ''Numerosi Facchini, uniti da un unico sentimento, rispettati per lo sforzo, sacrificio e devozione con comportamento civile e onorevole il 3 settembre 2019 non indosseranno la divisa. Una divisa che è spirito, sentimento e forza. Non si è facchini per una ricorrenza e non lo si diventa in un giorno''.

Lo scrivono in una lunga nota 13 facchini in cui attaccano l'attuale direttivo precisando che tale comunicato, nasce per la tutela di tutti i facchini. I firmatari (Luciano Tola, Marco Cepparotti, Ercole Rempici, Roberto Cepparotti, Mario Marinetti, Giulio Del Ciuco, Giuseppe Cepparotti, Paolo Moneti, Ferdinando Marignoli, Gianni Serafini, Danilo Frittelli, Massimo Bastianini e Sergio Stella) sono consapevoli che un intervento risolutivo degli attori deputati a ciò, metta fine a questa scellerata gestione del Sodalizio''.

''Il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa formato da soci effettivi, sostenitori onorari uniti in fraternità di intenti è venuto a mancare fede, forza e volontà ne danno il triste annuncio a tutta la cittadinanza viterbese'' scrivono nella lettera indicando come ''un male incurabile come l’intolleranza, la scorrettezza, il comportamento irrispettoso nei confronti dei Facchini e dello Statuto del Sodalizio e il mancato rispetto dello Statuto da parte dell’attuale Consiglio Direttivo ha lacerato negli ultimi anni l’animo di quanti, con merito, sensibilità e profonda aspirazione sono stati il motore umano della macchina di Santa Rosa''.

''Una troika formata da Massimo Mecarini e Sandro Rossi e Luigi Aspromonte (dei quali si preferisce non indicare il titolo in quanto utilizzato in modo non condiviso) hanno voluto che molti Facchini venissero declassati, nel loro ruolo, senza motivo e nel mancato rispetto dello statuto e molti altri promossi, sempre nel mancato rispetto dello statuto.

Quali sono i motivi per essere retrocessi e per non avanzare nel proprio ruolo? Osare una candidatura; esprimere un proprio pensiero e/o opinione; esprimere un voto per un cambiamento; non essere persona di fiducia della Troika, perché non si pensa con la loro testa, perché si è contrari ad alcune affermazioni e valutazioni. Non esiste una decisione del direttivo ma solo dei capi pensanti''.

''Nonostante il chiaro principio dello Statuto, di unire in fraternità di intenti i facchini, l’attuale gestione del direttivo - continua la lettera - va a ledere la dignità dei Facchini nel momento in cui va a toccare la più intima, sensibile, delicata e sudata aspirazione di ogni Facchino “Il posto sotto la macchina. Di qui la forza intesa come ricatto e/o riconoscenza nella stesura della formazione''.

Segue una serie di fatti che i 13 facchini portano a sostegno del loro attacco. Fatti e circostanze, dicono, da cui ''si può facilmente dedurre che la vera ideologia dell’attuale Consiglio è degna della mitica frase appartenente al Marchese del Grillo''.

La nota continua con un altro attacco all’attuale consiglio: ''oltre che sbeffeggiare lo Statuto che, a detta del Presidente Mecarini “E’ il nostro pane”, invece di tenere “Uniti in fraternità di intenti” applica nei confronti di alcuni la locuzione “Dividi et Impera”. Il Sodalizio nel dicembre 2013 riceve il riconoscimento come patrimonio immateriale dell’Unesco. Sarebbe da domandarsi se la Gramas - Rete delle grandi macchine a spalla patrimonio Unesco del quale Mecarini è attuale Vice Presidente sia al corrente dell’attuale scellerata gestione di uno dei suoi membri''.

''E’ venuto a mancare - conclude la lettera - il vero sentimento nell’essere un corpo solo per garantire il Trasporto della Macchina di Santa Rosa in onore di Rosa. Si precisa che nessuno dei firmatari della presente, mancherà mai di rispetto nei confronti di Santa Rosa, nei confronti del Sodalizio e dei Facchini avendo ognuno di noi dedicato decine di anni a servizio della Festa,della Santa e della Città''.






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