ANNO 14 n° 117
I soldi da investire finiscono nel nulla, la vittima: ''Persi i risparmi di una vita''
Entra nel vivo il processo per peculato all'ex direttore dell'ufficio postale di Bomarzo
15/01/2020 - 06:49

BOMARZO – Si sarebbe appropriato dei soldi che un’imprenditrice gli aveva affidato da investire in buoni fruttiferi, entra nel vivo il processo all’ex direttore dell’ufficio postale di Bomarzo, Luciano Pischedda, accusato di peculato e finito a processo di fronte al collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei.

Ieri in aula la testimonianza di due presunte vittime: una, l’imprenditrice che nel 2013 sporse denuncia, avrebbe visto sparire dal proprio conto 62mila euro, mentre l’altra una cifra ancora maggiore, che si aggirerebbe intorno agli 85mila euro.

''Ho scoperto per caso che i soldi sul mio conto non c’erano più. Tutti i risparmi di una vita erano scomparsi – ha spiegato la prima - Dopo aver lavorato per anni ed essermi fidata ciecamente dell’allora direttore, che conoscevo da più di 25 anni, non avevo più nulla''.

A far scattare i primi sospetti della donna l’accesso al proprio conto postale effettuato in un altro ufficio: ''Ero ancora all’oscuro di tutto. Ma dalle verifiche svolte dall’operatore allo sportello, mi sono accorta che mancava un buono fruttifero che avevo depositato a Bomarzo alcuni giorni prima. Così chiamai Pischedda e mi assicurò che avrebbe risolto tutto: si era solo dimenticato di fare il versamento''.

''Alcune settimane più tardi, sono tornata alla Posta per realizzare un ulteriore buono fruttifero da 10mila euro – ha proseguito - Ho trovato ad accogliermi il nuovo direttore, che nel frattempo aveva preso l’incarico. Mi disse che nel giro di pochi minuti i soldi sarebbero stati disponibili sul mio conto. Non era mai successo, con Pischedda dovevo sempre aspettare dai 3 ai 5 giorni lavorativi. È lì che ho iniziato a preoccuparmi e a intuire che qualcosa non andava''.

I sospetti della donna si sarebbero trasformati in amara realtà con il resoconto del conto: in tutto sarebbero mancati 62mila euro.

''Ricordo di aver chiamato l’ex direttore. Volevo immediatamente incontrarlo e gli chiesi di raggiungermi sul posto di lavoro. Si presentò e mi disse di aspettare, che avrebbe perfino messo in vendita la casa''.

Denunciato ai carabinieri della stazione di Soriano nel Cimino oggi è a processo per peculato e dovrà tornare in aula il prossimo 9 giugno.






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