ANNO 14 n° 110
I sapori del rito, progetto indigesto
Salta il catering in Comune organizzato da diversi ristoratori della provincia
30/08/2016 - 02:01

VITERBO - Ve li ricordate ''I sapori del rito?''. Sì? Perfetto. Dimenticateveli. Fate finta che non siano mai esistiti. Che in realtà la vostra era solo un'allucinazione da porchetta scaduta. Capita. Anche ai migliori.

Ma procediamo per ordine. Un anno fa per il tradizionale banchetto di Santa Rosa in Comune (se magna a quattro ganasse, direbbero a Oxford) non fu affidato ad un catering. No, nessuna ditta esterna come sempre successo. Si preferì invece virare su un'idea interessante (una volta tanto). Il contenitore si chiamava appunto ''I sapori del rito'', e consisteva più o meno in questo: tu, Comune, ci dai dei soldini; che tanto avresti comunque dovuto pagare altri. Noi, organizzatori, reclutiamo i migliori (o presunti tali) ristoratori della provincia. Col tuo finanziamento gli paghiamo solo le materie prime. Cucineranno per te e per i tuoi illustri (o presunti tali) ospiti gratuitamente. In cambio avranno visibilità. Un pubblico ''alto'', che magari poi li andrà a (ri)trovare a casa. Ma non solo: giacché siamo in parecchi, e tutti bravi forte, passata Santa Rosa (co la machina e gnicosa) proseguiremo i Sapori anche fuori. Tireremo giù un menù itinerante che ci farà fare squadra. Ci permetterà di crescere.

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