ANNO 14 n° 110
''I paesi della Teverina annegano in un fiume di rifiuti e disagi''
Scrive Emanuele Ricucci, FdI-An
20/11/2014 - 11:19

Riceviamo e pubblichiamo

E’ una vera vergogna. Senza fine. I rifiuti non li vuole più nessuno, nonostante si chiamino convenzionalmente così. Ormai i paesi della Teverina annegano in un fiume di rifiuti e disagi. La Gest.A Srl, società addetta al servizio di raccolta ''porta a porta'' nei comuni del Consorzio Teverina aderenti, ovverosia Celleno, Bagnoregio, Lubriano, Civitella d’Agliano e Graffignano, da ormai alcuni mesi latita nei meandri della burocrazia e della ''giustizia'', offrendo, anziché un corretto servizio di smaltimento dei rifiuti, solo problemi, per altro, di grave entità.

Dalla scorsa estate sono cominciati i disagi – seri e ripetuti - per i cittadini. Giorni di raccolta non rispettati, sempre più, fino all’accumulo continuo tra le strade e le vie, con le amministrazioni in empasse, costrette, giustamente, come dovere amministrativo di tutela pubblica, ad intraprendere la ferrea via giudiziaria, atto a far decadere quanto prima il contratto che lega Gest.A. Srl ai comuni del Consorzio Teverina, percorso di complessa risoluzione, tutt’ora in atto.

Disagi, notevoli, per gli abitanti della zona, a cui è stato chiesto più volte, come nel caso di Celleno, di pazientare e pazientare ancora, riportando i rifiuti, più volte, nelle abitazioni fino a nuovo ''ordine'', fino a quando non si sarebbe intrapresa una via per eliminare questi benedetti rifiuti che tutti si rifiutano, giustappunto, di ''tenere tra le mani'': sia la Gest.A., sia, giustamente, i cittadini, i quali hanno dovuto adottare i secchi colorati dell’indifferenziata, coccolandoli nelle loro abitazioni, stufi e stanchi.

Nella giornata di ieri, qualcosa si è mosso. E’ stata, infatti, organizzata una raccolta straordinaria con l’ausilio di mezzi esterni, di compattatori provenienti da altri canali non Gest.A. costretti ad accumulare le immondizie senza poterle differenziare.

Un intervento di tamponamento in una condizione di reale urgenza ed emergenza, ma su quale sarà il destino del dopodomani ancora ci sarà da interrogarsi.

Ma prima di poter immaginare una via d’uscita definitiva, che non proceda allo stesso passo lento e pesante della burocrazia, ieri è accaduto l’impensabile. I vari automezzi inviati sul territorio, dopo aver effettuato la raccolta straordinaria, sono stati inviati all’impianto di smaltimento in via Teverina, presso la Società Ecologia Srl per eliminare adeguatamente ed urgentemente i rifiuti raccolti, potendo proseguire ulteriormente il lavoro nei comuni.

Incredibilmente, l’ Ecologia Srl ha respinto lo smaltimento presso il suo impianto, rifiutando lo scarico presso la propria struttura. Risultato? I mezzi con settimane di rifiuti dei cittadini, a ieri sera, sono attualmente fermi nel piazzale della discarica di Via Teverina, non potendo proseguire nel loro lavoro; questo nonostante, nei giorni scorsi, l’impianto abbia regolarmente operato in tal senso e soprattutto i comuni paghino direttamente i costi di smaltimento.

La risposta? La società, rende noto che impedirà lo scarico dei rifiuti, a partire dalla giornata di ieri, ''fino ad un accordo che preveda il totale pagamento dei debiti pregressi di Gest.A. Srl''. I sindaci di zona, si sono immediatamente mobilitati, scrivendo al prefetto.

E’ una vergogna! Se si calcola anche, e soprattutto, che ogni comune stia provvedendo a pagare di tasca propria, con impegni di spesa, micro investimenti, questo palliativo. Denari di tutti che, ci auguriamo, vengano messi, senza se e senza ma, spietatamente al conto della Gest.A. Srl in sede di risarcimento.

Non bastavano mesi di disagi, tali da prefigurare una piccola, grande situazione di emergenza territoriale, bisognava arrivare persino, al rifiuto di un impianto addetto e specializzato per lo smaltimento. I cittadini sono stanchi, esigono risposte ed azioni concrete, hanno il diritto di veder gettati questi benedetti rifiuti, oltre ogni burocrazia e questione tecnica, amministrativa.

Siamo fiduciosi nell’operato del prefetto, il quale, dovrà necessariamente contribuire a gettare le basi di una condizione di definitiva risoluzione del problema, augurandoci che si ponga fine ad uno scempio incredibile che ricade esclusivamente sulla comunità, che puntualmente oltre tutto, deve pagare la tassa sui rifiuti.

Emanuele Ricucci

Dirigente provinciale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Viterbo

 

 






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