ANNO 14 n° 110
Emergenza arsenico
I medici: ''Risarcimento
sanitario per la Tuscia''
Studio valuta gli effetti sulla salute
22/11/2014 - 13:26

di Roberto Pomi

VITERBO - “E’ necessario un risarcimento sanitario per la popolazione della Tuscia, esposta ad alte concentrazioni di arsenico per troppi anni”, questo l’appello lanciato dall’Ordine dei medici. Questa mattina è stato presentato uno studio effettuato su 17 comuni del Viterbese, per valutare gli impatti della sostanza cancerogena sulla salute delle persone.

“E’ una situazione grave dal punto di vista sanitario – ha dichiarato la dottoressa Antonella Litta – ed è necessario che la prevenzione funzioni al meglio. Non sono possibili in questo territorio tempi di attesa lunghissimi per tutti gli esami utili alla prevenzione. Non è possibile aspettare un anno per tac ed esami di questo tipo”.

Il problema è noto. Nonostante una direttiva europea del lontano 1998, l’Italia ha pensato bene di non mettere mano al problema arsenico fino al 2010. Anno in cui è scaduta l’ultima proroga possibile per portare sul territorio nazionale valori di concentrazione di arsenico nell’acqua al di sotto dei dieci microgrammi al litro. Particolarmente colpito dalla problematica l’Alto Lazio.

La valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili è stata illustrata dalla dottoressa Michelozzi. Uno studio iniziato due anni fa, su incarico della Regione Lazio. 165mila persone prese a campione, dati di residenza rilevati sugli ultimi 30 anni, nove comuni sotto i dieci microgrammi litro e 8 sopra i venti. Sono questi i numeri. Correlazione tra esposizione ad arsenico e incidenza di malattie riscontrata come evidente per diverse forme di cancro: polmoni, pelle, vescica, rene e prostata. Ma anche disturbi cardiovascolari e maggiore incidenze di malattie respiratorie, nonché più casi di diabete mellito. Non sono state riscontrate maggiori incidenze per problemi riguardanti la riproduzione: bambini sottopeso alla nascita o malformazioni congenite.

Lo studio, reso possibile incrociando dati anagrafici e le rilevazioni sull’acqua di Arpa Lazio, tratteggia un quadro preoccupante. E’ prevista una seconda fase con esami più dettagliati su campioni ristretti. Saranno individuati 300 soggetti da sottoporre ad analisi delle urine, delle unghie e della dieta duplicata (utile per conoscere l’apporto di arsenico legato all’alimentazione). Saranno anche somministrati anche 1500 questionari per raccogliere ulteriori informazioni.

Presenti all'incontro anche il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini e l'onorevole Alessandro Mazzoli.






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