ANNO 14 n° 111
I mali della Viterbese: squadra scarica, incapace di reagire
L'analisi della sconfitta di Trestina
24/10/2011 - 15:43

                                   di Domenico Savino

VITERBO – Umbria amara per Viterbese e Flaminia. Entrambe le rappresentanti della Tuscia nel campionato nazionale di serie D escono sconfitte dalla verde regione, ognuna a modo proprio e con colpe specifiche.

Da un lato la Viterbese, che si infrange su un avversario piccolo che ha fatto poco, ma che ha messo in campo le armi peculiari per giocare un torneo tra i dilettanti: grinta, fame e personalità. Su questi fronti la compagine di Conticchio è venuta clamorosamente meno: dopo un discreto primo tempo (concluso in vantaggio grazie al rigore di Federici), è seguita una ripresa in cui la Viterbese è sparita dal campo, facendosi prima raggiungere su rigore (Conticchio lo contesta, ma non può sempre essere colpa degli arbitri se si commettono ingenuità in area) e poi superare da Ciribilli.

La squadra è apparsa senza nerbo, scarica ed incapace di reagire alle avversità. L’opaca prova di sette giorni prima, nonostante la vittoria, non ha insegnato nulla. La Viterbese è incapace di difendere il vantaggio, viene travolta dagli eventi della partita e non sa porne rimedio. Deficit grosso di personalità: una gara come quella di Trestina va vinta senza attenuanti.

Si credeva che la vittoria contro il Pierantonio avesse dato la scossa: invece è stata la fiammella di una candela che al primo soffio di vento si spegne. Ecco, la Viterbese è spenta ed ha bisogno di scariche per ripartire (ad esempio i sette minuti di fuoco in cui ha battuto il Pierantonio). E a Trestina non ci sono state neanche quelle.

Il presidente Fiaschetti ha anticipato il ritorno sul mercato per migliorare la squadra: resta da chiedersi se i mali del gruppo possano essere leniti da un ulteriore esborso economico.

Di certo può essere un modo per mettere tutti spalle al muro, di fronte alle loro responsabilità. Una cosa è certa: la Viterbese tutta (squadra, staff tecnico e dirigenziale) devono trovare al loro interno le risorse per superare il momento buio. E adesso potrebbe anche essere tardi. 

Dall’altro lato c’è la solita Flaminia, anch’essa incapace di vincere. Troppo sprecona la squadra di Pierangeli che perde anche a Todi lo scontro tra le derelitte del girone. Ora si fa davvero difficile: la buona volontà non basta e la classifica è impietosa. Urgono rimedi, anche drastici.   






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