ANNO 14 n° 116
I love Canapina
tutta una tirata
Oggi si conclude la prima edizione della fiera della canapa
22/05/2016 - 02:01

di Irene Minella

CANEPINA - Si è aperta ieri mattina la prima fiera provinciale sulla canapa, ''I love canapina. La canapa in mostra’’. Il museo delle Tradizioni Popolari ospita, per le due giornate di ieri e di oggi, i molti eventi in programma tra i convegni, gli stand della mostra-mercato I mille volti della canapa e il concorso Il ciclo della canapa’ a cura dell’istituto comprensivo di Canepina, Vignanello, Vallerano. Il prodotto al centro dell’iniziativa è mostrato nei suoi tanti volti, quali quello agroalimentare, tessile, farmaceutico e cosmetico: è un tour nel mondo della canapa.

L’evento, utile a valorizzare quindi il prodotto e con esso il territorio e le sue tradizioni e storia, è stato inaugurato dalle parole del suo pioniere Felice Arletti: ''È un orgoglio poter finalmente mostrare a tutti i risultati del lavoro svolto per la realizzazione di questa mostra e soprattutto per la diffusione e valorizzazione della canapa. Un prodotto legato indissolubilmente a questo paese, non solo per l’etimologia (il nome Canepina, che risale al 1600, deriva infatti proprio da canapa), ma soprattutto per la storia antropologica e commerciale, dato che era un sito notoriamente riconosciuto per la lavorazione e la trasformazione della canapa. Questo prodotto è nel Dna di noi canepinesi’’.

''L’amministrazione comunale non poteva non aderire al progetto di Arletti - continua il sindaco Aldo Maria Moneta - e, per legare ancora di più la canapa alla storia del nostro paese, abbiamo deciso che la mostra dovesse svolgersi nel museo delle Tradizioni Popolari, una delle eccellenze del territorio di grande importanza etnologica e antropologica’’.

Il convegno di ieri mattina ha sviscerato molti aspetti legati alla coltivazione tra cui quello legale. L’onorevole Alessandra Terrosi ha infatti spiegato che la proposta di legge, accettata dalla Camera a novembre e in attesa di essere approvata in Senato, è molto snella con pochi articoli, ma rappresenta un punto di partenza per la ripresa della coltivazione della canapa sativa (quella che ha un Thc inferiore allo 0,2%). ''La legge ha lo scopo di semplificare il lavoro dell’agricoltore tutelandolo anche dal punto di vista legale - chiarisce la deputata del Pd - spero inoltre che dia una spinta alle tantissime realtà italiane che hanno esperienza del prodotto affinché creino una rete di collaborazione al centro della quale potrebbe esserci proprio Canepina’’.

Al tavolo di discussione si sono poi alternati molti interventi tra i quali quello di Emiliano Stefanini dell’associazione ‘’Canapa Live’’ che ha spiegato l’importanza di una legge regionale per la valorizzazione del prodotto a livello agricolo e del mercato, e l’amministratore unico Arsial Antonio Rosati che ha affrontato il tema del ruolo strategico dell’agricoltura nel Lazio. Il convegno si è poi concentrato sugli aspetti tecnico-scientifici della coltivazione della canapa esposti dalle tre università che si occupano da anni di questo tema con studi e sperimentazioni: l’Università della Tuscia con il Dottor Radicetti, l’Università di Tolfa e Allumiere con il professore Marco Santurbano e l’università della Sapienza con la dottoressa Cinzia Ingallina.

‘’È necessario che la ricerca non si fermi ai sistemi di coltivazione, ma che si interessi anche al mercato del lavoro perché è importante sapere se si può intraprendere un percorso che aumenti il reddito territoriale - conclude il consigliere regionale e presidente della Commissione Ambiente, Enrico Panunzi - Bisogna ritornare alla terra, come diceva mio padre, ma con intelligenza e cognizione di causa, aggiungo io’’.






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