ANNO 14 n° 107
''I beni comuni non
sono in vendita''
Il messaggio di Bengasi Battisti per
la Giornata mondiale dell'acqua
22/03/2017 - 16:20

Riceviamo e pubblichiamo da Bengasi Battisti, presidente Associazione Nazionale Comuni Virtuosi

VITERBO - La ''Giornata mondiale dell'acqua' è una ricorrenza simbolo per tutti coloro che lottano in difesa dell'acqua pubblica e resistono alla definitiva mercificazione del bene comune. Sono trascorsi sei anni da quando oltre 26 milioni di italiani si pronunciarono, attraverso un referendum, a favore dell'acqua pubblica e contro la privatizzazione.

Quell'esito è stato disconosciuto da tutti i governi nazionali e ha subito un costante attacco normativo. Si sta tradendo una delle più alte espressioni democratiche con provvedimenti legislativi che cercano , in tutti i modi , di consegnare l'acqua a quattro multiutilities, A2a, Iren, Hera e Acea, determinando la più vasta azione di privatizzazione e di mercificazione dell'acqua.

La strategia dei governi nazionali di sottrarre il bene acqua e consegnarla definitivamente al mercato necessita di alleati diffusi i quali attuano nei territori politiche tendenti a facilitare le forme di privatizzazione. Ai privatizzatori si contrappongono le ''resistenze locali'' che fondano la loro azione sulla consapevolezza dell'importanza dell'acqua bene comune e diritto universale e della necessità della sua salvaguardia per assicurare il futuro alle generazioni che verranno.

Donne e uomini uniti dalla certezza che una gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici potrà eliminare degrado e sprechi , potrà porre un freno alla precarizzazione del lavoro e all'aumento delle tariffe, potrà finalmente attivare quel grande e necessario investimento pubblico e frenare finalmente il fallimento totale della privatizzazione. Oggi è anche e soprattutto ''una giornata di impegno e di lotta'' perché festeggiare la giornata dell'acqua , in Italia , significa principalmente richiedere, ai governi nazionali e locali, coerenza al risultato referendario.

Anche a Viterbo, questa giornata, dovrebbe produrre una profonda riflessione e condurre a una inversione di tendenza arrestando quel processo di vendita di quote all'Acea che determinerebbe una irreversibile privatizzazione e la consegna del nostro bene acqua a una multiutilities che in altre provincie del Lazio ha mostrato gravi inadempienze. A Viterbo la speranza risiede in quelle diffide presentate da ottanta amministratori al presidente della Provincia e dell'Ato per evitare che attraverso forme in contrasto con norme statutarie e nazionali si decreti la definitiva consegna al mercato di un bene indispensabile per la vita di ogni essere vivente. La giornata dell'acqua è giornata di sensibilizzazione e di diffusione di un principio fondante per le Comunità : 'i beni comuni non sono in vendita''.






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