ANNO 14 n° 110
''Ho saputo dei video dopo giorni, ma ero già certa di essere stata violentata''
Stuprata e ripresa nel pub, in aula la 36enne conferma le accuse contro Chiricozzi e Licci
21/05/2019 - 07:03

VITERBO – (b.b.) Sarebbe venuta a conoscenza dei video e delle immagini che la ritraggono nuda su un tavolo del pub Old Manners Tavern solo una settimana dopo essere andata in ospedale. Nessuna prova in mano, eppure la 36enne viterbese avrebbe avuto comunque la certezza di aver subito uno stupro. Troppo evidenti i lividi e le tumefazioni sul volto, troppo forti i dolori su tutto il corpo all’indomani della serata trascorsa con i due ventenni Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci all’interno del circolo privato di piazza Sallupara.

19 anni l’uno e 21 l’altro, devono ora rispondere di stupro di gruppo e lesioni, accuse pesantissime per cui sono reclusi nel carcere di Mammagialla dal 29 aprile scorso.

E ieri mattina c’erano anche loro all’interno dell’aula numero 1 del tribunale di Viterbo: accanto ai loro avvocati, hanno partecipato – seppur in stanze differenti e con l’ausilio di un monitor - al racconto della donna, che assistita da una psicologa, ha ripercorso tutto ciò che ricorda della notte trascorsa con i due ragazzi. Dall’incontro all’interno di una nota pizzeria di via Genova, fino all’invito ad unirsi a loro all’Old Manners per finire la serata assieme. ''Dopo di che il black out completo – ha spiegato al giudice la donna, dentro una piccola stanza in audizione protetta – ricordo che ci provavano in continuazione. Che ho cercato di divincolarmi. Poi il cazzotto e il buio totale''.

Non ci sarebbe traccia nella sua memoria di quello che sarebbe accaduto dopo. Ma per la Procura ci sono i filmati a parlare chiaro e ad inchiodare i due ventenni. Quegli stessi filmati che Licci e Chiricozzi hanno poi inviato a parenti e amici come ‘’se quello scempio fosse da esibire come un vero e proprio trofeo’’, ha spiegato il gip nell’ordinanza di arresto a loro carico.

‘’Nonostante la difficoltà del momento, la ragazza ha saputo non farsi prendere dall’agitazione – ha sottolineato il suo rappresentante, l’avvocato Franco Taurchini – ha raccontato tutto con estrema calma e chiarezza’’. E sulle presunte contraddizioni e divergenze sottolineate dalla difesa dei ragazzi, commenta: ''La mia assistita non è un’accusatrice seriale di uomini. È una vittima e lo dimostreremo''.





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