ANNO 14 n° 88
I carabinieri: ''Hanno agito da veri professionisti''
Presi due dei rapinatori della
filiale Carivit di Bassano Romano
17/09/2014 - 13:00

VITERBO (fla. lud.) – Sono durate meno di due mesi le attività investigative dei carabinieri del comando provinciale di Viterbo che hanno consentito di identificare e arrestare due dei tre autori della rapina alla filiale Carivit di Bassano Romano. Per il terzo, invece, potrebbe essere solo questione di ore. Il blitz dell’operazione cosiddetta Point Break è scattato nella tarda serata di ieri, quando i militari hanno raggiunto nelle rispettive abitazioni, una a Ladispoli e una nei pressi di Cinecittà, e ammanettato V.G. e D.M.A. Il primo, 53 anni, palermitano residente nella Capitale, il secondo, 47 anni, originario della provincia di Foggia e attualmente senza fissa dimora, entrambi pluripregiudicati.

''Con questi due arresti – ha spiegato il colonnello Mauro Conte durante la conferenza stampa convocata questa mattina presso il Comando provinciale di Viterbo – è quasi chiuso il cerchio investigativo relativo alla rapina dell’agenzia Carivit di Bassano Romano. Un risultato raggiunto grazie al lavoro incessante dei militari impegnati nell’operazione e grazie alla forte sinergia con i carabinieri della stazione di Bassano e dei reparti speciali del comando provinciale e quello di Ronciglione''.

Clicca qui per vedere il video dell'operazione Point Break

Era il 30 luglio scorso quando i tre, intorno all’ora di pranzo, spacciandosi per finanzieri, e quindi a volto scoperto, hanno fatto irruzione nella filiale di via Leonardo Da Vinci, nel pieno centro di Bassano Romano. Hanno spiegato ai dipendenti che dovevano effettuare un controllo di natura finanziaria e hanno apposto un cartello con scritto ''chiuso'' fuori la porta della banca. Hanno poi trattenuto i dipendenti per circa un’ora e mezza, il tempo necessario per consentire al sistema dell’apertura temporalizzata della cassaforte e si sono dileguati a bordo di un’auto rubata dipinta proprio come quella della guardia di finanza con un bottino di circa189mila euro.

Le ricerche sono scattate immediatamente e grazie anche all’ausilio di un elicottero del Nucleo di Pratica di Mare che in pochi minuti ha raggiunto l’area, i militari hanno ritrovato la Fiat Grande Punto utilizzata per la fuga e appositamente riverniciata di grigio, che è poi risultata rubata. Fondamentali per lo sviluppo investigativo le immagini del sistema di ripresa a circuito chiuso dell’istituto di credito e la loro diffusione a livello nazionale. I carabinieri, per quasi due mesi, hanno lavorato analizzando un’enorme mole di dati. Partendo dalla corrispondenza tra le caratteristiche antropometriche e l'inflessione dialettale, con ripetuti servizi di osservazione e pedinamento, gli investigatori sono arrivati al riconoscimento fotografico da parte dei due testimoni e poi, attraverso l’esame e l’analisi dei tabulati telefonici, hanno ricostruito i movimenti dei rapinatori anche nelle fasi di sopralluogo il giorno precedente la rapina. Gli indizi raccolti hanno consentito di individuare due degli autori della rapina nei confronti dei quali il pubblico ministero titolare delle indagini, il sostituto Stefano D’Arma, ha emesso nella mattinata di ieri un decreto di fermo.

Hanno agito ''in modo spregiudicato, da veri professionisti, tanto da far ritenere che abbiano messo a segno colpi con lo stesso modus operandi anche in altre parti del territorio nazionale – ha proseguito il colonnello Conte. Hanno dimostrato non solo sangue freddo ma anche una spiccata capacità a calarsi nel ruolo dei finanzieri. Di fronte ai dipendenti della banca si apostrofavano con il grado. Ma nonostante avessero il volto scoperto, non è stato facile risalire all’identità dei due arrestati, è stato possibile grazie a un intenso lavoro di squadra. Hanno curato i minimi dettagli: per non lasciare tracce hanno anche usato una polvere speciale che nasconde le impronte digitali''.

Della refurtiva non c’è traccia, ma i carabinieri, nel corso dell’operazione di ieri, hanno recuperato e sequestrato una scacciacani semiautomatica, che riproduce il modello Beretta 98 Fs in uso alle forze di polizia completa di serbatoio e con all’interno quattro proiettili, modificata e idonea allo sparo, due proiettili da guerra e la somma di 1540 euro, oltre a una cospicua quantità di oggetti di vestiario, di equipaggiamento e per l’identificazione riferibili alle forze di polizia. Nel dettaglio, tre casacche senza maniche di colore blu con lo stemma del corpo e la scritta in giallo Guardia di Finanza, due tessere plastificate e palesemente falsificate sempre della Guardia di Finanza, un’uniforme completa della Polizia di Stato corredata di porta manette e fondina per pistola, un berretto della Polizia di Stato completo di fregio, due baschi verdi della Guardia di Finanza, due paia di manette, due targhe di autovettura della Guardia di Finanza visibilmente false e realizzate artigianalmente.

V. G. e M.D.A. sono stati presi nella tarda serata di ieri, 16 settembre e il blitz è avvenuto in contemporanea per evitare possibili fughe. Attualmente si trovano ristretti rispettivamente nel carcere romano di Regina Coeli e in quello di Civitavecchia e dovranno rispondere dell’accusa di rapina, sequestro di persona, usurpazione di titoli, detenzione di arma modificata e munizionamento da guerra. Per quanto riguarda invece il terzo rapinatore, non si esclude che dall’analisi approfondita dei telefoni cellulari sequestrati agli arrestati si possa risalire nelle prossime ore alla sua identità.





Facebook Twitter Rss