ANNO 14 n° 88
Grandi emozioni al Teatro Rivellino per il Faust di Sergio Urbani
Standing ovation per la prima del capolavoro di Christopher Marlowe
24/04/2018 - 16:47

TUSCANIA - Dopo aver pubblicato ieri le dichiarazione dell’ass. alla cultura di Tuscania Stefania Nicolosi, riguardanti il debutto della Compagnia “I Bardi del Caos” con “Faust” diretto Sergio Urbani al Teatro Rivellino (Veriano Lucchetti), pubblichiamo ora le sensazioni e le impressioni della nostra redazione presente alla “prima”.

A colpirci inizialmente è stato scoprire un Teatro preso d’assalto da un pubblico trasversale, di ogni età, con moltissimi giovani carichi di entusiasmo per il debutto di un’opera così complessa e controversa a cui prestare giustamente grande attenzione. A colpirci ancora di più è stato vedere, con l’inizio dello spettacolo, l’entusiasmo trasformarsi in un assoluto silenzio, quasi “religioso”, e crescere sempre più insieme all’attenzione, come avvolti da una bolla di magia e non volerne disturbare la manifestazione e lo sviluppo.

La stessa eterogeneità e differenza d’età riscontrata nel pubblico, l’abbiamo poi ritrovata in scena, dove una compagnia formata da molti giovani, insieme ad altri attori di maggiore esperienza, hanno portato in scena un’opera, diretta magistralmente, che ha regalato davvero grandi emozioni.

Faust è senza ombra di dubbio un’opera molto complessa che scava nella coscienza umana alla ricerca di ciò che è realmente giusto. Affidarsi alle proprie possibilità, seppur grandi, o superare il limite umano delle possibilità ad ogni costo arrivando persino a vendere l’anima al Diavolo? Tema di assoluta modernità in un tempo dove spesso l’uomo pur di ottenere ciò che brama, trasforma la sua abilità in smania di potere e la sua moralità in amoralità.

Il dramma di Marlowe narra le vicende di Faust, dottore e teologo, divenuto così ingordo di conoscenza e potere tanto da arrivare ad invocare Mefistofele attraverso la magia nera. Faust otterrà qualsiasi cosa desideri per ventiquattro anni, in cambio della sua anima divenuta irrimediabilmente dannata.

L’utilizzo volutamente delicato e sapiente della luce, della fotografia, unita ad una musica a tratti violenta e in altri melodiosa, marca visceralmente ogni passaggio emotivosituazionale di Faust e ogni intento del diabolico Mefistofele, interpretati rispettivamente dai giovani e talentuosi attori viterbesi, Francesco Paolo Di Noto e Piergiorgio Marini.

Altra nota che ci ha molto colpiti, è stato proprio scoprire quanti giovani di grande talento della provincia di Viterbo ma non solo, sono diventati “Bardi del Caos” entrando e componendo una giovane compagnia di spessore e valore diretta dall’abilità visionaria e creativa di Sergio Urbani. Compagnia costituita dal regista stesso, dall’attrice e poetessa Vincenza Fava e da Giovanbattista Pepe.

Lo spettacolo è stato incalzante, emozionante e trascinante fin dalle sue prime battute, mostrando e sottolineando continuamente la bipolarità tra bene e male sia dal punto di vista scenografico che drammaturgico. Faust si convince, si domanda e si pente sempre stretto in un vortice di voci, di suggerimenti, di visioni, di apparizioni che continuamente minano le sue convinzioni. Questo esser tirato da una parte e dall’altra…di sé stesso e da sé stesso prima che dai suoi angeli, buono e cattivo, …esplode chiaramente in un suo sogno, mirabilmente strutturato da Urbani, che mostra il chiaro intento del regista di entrare nell’inconscio di Faust e mostrarne ogni suo timore per quel tempo che inesorabilmente sta scadendo.

Emozioni vere, sul palco e tra il pubblico che hanno reso omaggio e onore al capolavoro di Marlowe in una condivisione di domande e riflessioni sulla debolezza, la fragilità e la ricerca sfrenata e spesso malata dell’uomo di essere altro oltre sé stesso, snaturando e alterando la propria identità nel desiderio di sentirsi un Dio…o un Diavolo.

Uno spettacolo assolutamente da vedere che non finisce con la chiusura del sipario, (accolto con una lunga standing ovation), ma che porta lo spettatore inevitabilmente a rivedere e rielaborare dentro di sé immagini, parole e significati magistralmente trattati.






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