ANNO 14 n° 110
Gli spacca una bottiglia in testa per non saldare 20 euro di debito
Il giovane č rimasto sfregiato
10/02/2017 - 02:01

VITERBO - ''Tempo prima gli avevo prestato pochi euro, una ventina al massimo. Pensavo di chiuderla lì, quella sera, facendomi offrire una bevuta al bar. Invece mi ha spaccato una bottiglia in faccia''. Oltre la beffa, il danno, per il giovane Gianluca A. che, oggi, in aula racconta come una storia di amicizia si sia trasformata in pochi mesi in tragedia.

È il 20 ottobre del 2012. Una comitiva di ragazzi parte da Vasanello in direzione Vignanello per andare a sentire il concerto di alcuni loro amici musicisti. ''Siamo arrivati non più tardi delle 10 e mezza, il bar del campo sportivo era pieno di gente. Tra la folla anche alcune persone che non vedevo da anni. Ecco perché mi sono fermato a parlare con tutti. Poi ho incontrato Stefano P., il ragazzo a cui avevo prestato dei soldi - spiega Gianluca, rappresentato dall'avvocato Giuliano Migliorati - l'ho salutato, abbiamo parlato del più e del meno, poi inevitabilmente gli ho chiesto perché non si fosse fatto più vedere dalle nostre parti''.

Che si vergognasse di non aver ancora saldato il debito? Che non volesse in alcun modo farlo, nonostante l'irrisoria cifra? ''Non lo so, mi ha risposto che non era il momento di affrontare la questione - prosegue il giovane, ora 26enne - e così ho deciso di chiuderla lì''.

Una bevuta offerta e tra i due, tutto concluso e chiarito. Se non fosse stato per l'improvvisa e inaspettata reazione di Stefano P., ora a processo per lesioni gravi davanti al tribunale viterbese. ''Stavo per entrare nel bar, quando mi ha scagliato la bottiglia di birra in faccia''. Sangue ovunque e un dolore inspiegabile a detta del ragazzo, che porta ancora addosso le conseguenze di quella bruta aggressione. ''Ho perso tre gradi all'occhio sinistro, sono rimasto visibilmente sfregiato e per un istante, quella sera, ho rivissuto l'incubo di qualche anno prima. Ero già stato operato alla testa per un incidente in motorino. Pensavo mi avesse riaperto la ferita''.

E invece ad essere colpito, l'occhio, da quel momento sottoposto a vari interventi di chirurgia microplastica di ricostruzione della cornea. ''La mia vita è totalmente cambiata da quella sera - conclude - ho dovuto smettere di lavorare nell'azienda di famiglia per non fare sforzi. Ho dovuto smettere di fare sport. Non uscivo più con i miei amici. Avevo paura di incontrarlo di nuovo''. E così è stato, quando alcune settimane dopo, si sarebbero nuovamente trovati faccia a faccia durante la notte della candele di Vallerano.

Si tornerà in aula il prossimo 21 settembre.






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