ANNO 14 n° 111
''Gił le mani dal nido della Asl''
Il sindacato Confsal lancia l'allarme
sul rischio di chiusura del servizio
02/04/2016 - 12:14

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo dal segretario provinciale Confsal Giancarlo Catani

Nei giorni scorsi abbiamo letto le numerose note di encomio inviate ai quotidiani e attraverso i social network, dei genitori dei bambini che frequentano e che vorrebbero continuare a frequentare l’asilo nido della Asl di Viterbo presso l’ospedale di Belcolle, alcune delle quali particolarmente toccanti, per le espressioni di affetto, ammirazione, stima e sincero riconoscimento per il servizio svolto, dal personale operante, che ha fatto del proprio lavoro una vera e propria missione.

Bene, dopo tanti apprezzamenti e incoraggiamenti per proseguire con rinnovato impegno, apprendiamo con stupore e sconcerto, che la Asl Viterbo, avrebbe deciso di sospendere l’accoglimento delle domande già presentate dai genitori per l’inserimento nell’asilo dei propri figli, a completamento dei posti disponibili.

Tale inspiegabile blocco, si può dire un fulmine a ciel sereno, se perdurerà, cela il preludio o l’anticamera della inevitabile chiusura dell’asilo, che a detta di tutti, ha rappresentato e rappresenta ''un fiore all’occhiello'' della Asl Viterbo.

Ovviamente quello che sta a cuore di questa organizzazione sindacale, non è soltanto la citata opinabile scelta di sospensione che, comunque stravolge il concetto di benessere lavorativo dei dipendenti della Asl, (si pensi alle tante mamme impegnate nei gravosi turni ospedalieri) e quindi, all’effetto dannoso di tale provvedimento, che incide anche in termini di efficienza lavorativa, ma il futuro dei nostri iscritti, cioè degli educatori e degli assistenti del citato asilo, in riferimento alla minata conservazione del proprio posto di lavoro.

Così mentre la nostra ''cara'' Regione Lazio, continua a garantire il proprio asilo interno per i figli dei propri ''stressati'' impiegati romani, i dipendenti della Asl Viterbo e in particolare quelli in servizio all’ospedale di Belcolle, potrebbero registrare l’ennesima mazzata per l’azzeramento di un servizio tanto utile, quanto richiesto ed elogiato.

Al momento non possiamo che augurarci che prevalga il buon senso e che su tale delicato argomento, si possa giungere ad una qualche possibile soluzione, fermo restando da parte nostra, il dovere di tutelare il più possibile i livelli occupazionali già tanto compromessi nel nostro territorio.







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