ANNO 14 n° 114
Gią a processo per sequestro di persona, a 20 anni va in carcere per estorsione
Di nuovo nei guai un giovane di Montefiascone arrestato a Orvieto
16/01/2020 - 11:30

VITERBO - (b.b.) A Viterbo è finito a processo per il sequestro di un 17enne di origine asiatica colpevole di aver fatto il suo nome ai carabinieri quando venne ritrovato con 10 euro di fumo in tasca.

Da ore, invece, è recluso nel carcere di Terni con l’accusa di estorsione. E su di lui pende un divieto di ritorno nel comune di Orvieto per i prossimi tre anni.

Protagonista dell’insolita vicenda giudiziaria è N.V., classe 2000 di Montefiascone, finito nei guai nei giorni scorsi a seguito di una rocambolesca trasferta in Umbria: il 20enne, accompagnato da due suoi coetanei tutti viterbesi, sarebbe arrivato fino ad Orvieto per farsi saldare un debito di droga da un giovane del luogo a cui in precedenza aveva ceduto hashish e marijuana senza essere pagato.

‘’Se non mi porti i soldi stasera ti faccio sparire’’ gli avrebbe detto alla vigilia dell’incontro. Peccato che il ragazzo, spaventato dalla minaccia e dal comportamento aggressivo di N.V., abbia immediatamente informato il padre che a sua volta ha avvertito il commissariato di polizia.

E sono stati proprio gli agenti, con il coordinamento del sostituto procuratore di Terni Marco Stramaglia, dopo un lungo servizio di appostamento in una piazza di Orvieto Scalo, a bloccare i tre giovani con l’accusa di tentata estorsione.

Un ragazzo e una ragazza, che avrebbero aiutato il 20enne a realizzare il suo folle piano: per tutti ora si sono aperte le porte del carcere. E per il presunto spacciatore, il questore di Terni Roberto Massucci ha emesso un provvedimento di divieto di ritorno nella città del pozzo di san Patrizio, a causa dei suoi numerosi precedenti specifici.

Il primo marzo scorso, infatti, N.V. venne già arrestato a Viterbo dai carabinieri del comando provinciale, finendo subito sotto processo con l’accusa di spaccio a minori, sequestro di persona e violenza.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e dai testimoni che sono già sfilati in aula, quel giorno avrebbe prelevato fuori scuola un 17enne di origine cingalese a cui in precedenza aveva ceduto droga, lo avrebbe portato in un bar vicino alla stazione dei pullman di Riello e non lo avrebbe lasciato andare via fino a che il giovane non avesse accettato di ritrattare quanto riferito ai carabinieri alcuni giorni prima. Fermato per un controllo e trovato con del fumo in tasca, la vittima avrebbe detto di averlo avuto da N.V..

Il processo di fronte al collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei riprenderà a maggio, ma nel frattempo il 20enne è finito di nuovo nei guai.






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