ANNO 14 n° 111
Giuseppina uccisa per vendetta?
Continuano le voci sulla 59enne di Viterbo spinta in un burrone
14/06/2017 - 07:14

VITERBO – Giuseppina buttata in un burrone per vendetta? Si rincorrono le voci sull’omicidio della 59enne viterbese a Limone, in provincia di Cuneo. Il piccolo paesino di appena 1.500 anime, incredule sulla tragedia consumata il 30 maggio scorso, mormorano cercando di dare una ragione al grave fatto che ha coinvolto la viterbese e uno dei loro ragazzi di soli 19 anni. Tra le voci più diffuse sembra che si parli di una vendetta.

Come riportano infatti Il Secolo XIX e La Stampa sulle loro pagine, i residenti di Limone, dove Giuseppina Casasole si era trasferita da qualche anno con una delle figlie, riferiscono di due denunce che la 59enne avrebbe presentato verso un gruppo di giovani del paesino. Il motivo sarebbe stata la presenza di spinelli e alcool a una festa, organizzata in casa sua dalla figlia minorenne. Poi le liti sia con i genitori dei ragazzi, sia con gli stessi ragazzi e le sfuriate di Giuseppina in un bar contro i giovani.

Da quello che si vocifera a Limone quindi la verità sarebbe diversa da quella raccontata dal 19enne Samuele Viale, il ragazzo che ha confessato di avere ucciso la viterbese. ''Voglio torgliermi un grande peso dalla coscienza – ha dichiarato qualche giorno fa al maresciallo Federico Fontana -. Sono stato io. L’ho vista raccogliere fiori e le ho dato un calcio nella schiena facendola precipitare dal burrone. Qualche giorno prima avevo preso una dose di Lsd – ha confessato Samuele -: sentivo ancora voci, avevo visioni e una musica che mi diceva di farlo''.

Il cadavere di Giuseppina Casasole era stato trovato in fondo ad un dirupo dopo un volo di 50 metri. In un primo momento si era pensato ad un incidente, ovvero che la donna fosse scivolata nel burrone mentre stava passeggiando insieme al suo cane. A dare una svolta alle indagini poi l’autopsia e la confessione del 19enne, trovato dai carabinieri presso l’ospedale Carle ricoverato al reparto di psichiatria per alcuni disturbi.

Samuele Viale, dopo la convalida di fermo, è ora in carcere alle Vallette e il suo legale sta valutando la possibilità di ricorrere al tribunale del Riesame.





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