Riceviamo e pubblichiamo

Esprimo grande soddisfazione per l'assoluzione del presidente Silvio Berlusconi nel processo d'appello per il caso Ruby, assoluzione decretata poche ore fa dai giudici della seconda Corte d'Appello del tribunale di Milano perché il reato di cui era accusato non sussiste.

Dopo la condanna in primo grado, l'assoluzione di oggi ristabilisce il giusto equilibrio nel rapporto di fiducia che deve giustamente esserci tra cittadini e magistratura, dato che a fronte di una cronica mancanza di prove certe ed effettive non si può e non si deve condannare un imputato, oggi più che mai palesemente esempio di una persecuzione giudiziaria che fortunatamente in questo caso si è risolta con l'affermazione della verità.

Resta però da chiedersi: perché? Perché si è dato vita ad un processo, pagato profumatamente dagli italiani, che già dall'inizio aveva dato modo di credere che non ci fossero prove di reati commessi, come del resto ammesso più volte dalla stessa presunta vittima? Soldi dei contribuenti buttati al vento, mentre i processi a mafiosi e assassini magari cadono in prescrizione.

La persecuzione giudiziaria di cui il presidente Berlusconi è palesemente vittima da anni, tuttavia, oggi finalmente subisce una battuta d'arresto. Dopo l'amarezza per la condanna nel processo Mediaset, dove il leader di FI è stato considerato il mandante occulto di un reato che la stessa magistratura ha ritenuto mai esistito - lo testimoniano le assoluzioni, pochi giorni fa, di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri -, la sentenza del caso Ruby rappresenta una vittoria per tutti gli italiani che devono continuare a credere che in Italia ci sia una magistratura giusta ed equa che non utilizza i propri strumenti per fini politici. In questo senso, l'assoluzione di Silvio Berlusconi è la vittoria di ogni cittadino di questo Paese.

Giulio Marini

Forza Italia Viterbo