ANNO 14 n° 114
''Giotto'' dipinge la Terra di Tuscia
Parla Samir Mathlouthi, under rivelazione della Stella: ''Voglio i playoff''
11/11/2015 - 21:48

VITERBO – (t.z.) Quel soprannome, ''Giotto'', potrebbe far pensare a un patito della pittura che se ne va in giro con tavolozze e colori in tasca. Ma poi, parlandoci, si scopre che di fare gli affreschi non gliene frega un tubo, perché l’unica arte di Samir ''Giotto'' Mathlouthi, uno dei giovanissimi approdati quest’anno alla Terra di Tuscia Stella Azzurra, è una sola, il basket.

Famiglia tunisina, accento romano, appena venti primavere alle spalle, Mathlouthi è arrivato quest'estate dalla Benacquista Latina in punta di piedi e senza botti, come fanno gli under. Tanto curriculum nelle giovanili, sempre inserito nei roster delle prima squadra, ma pochi minuti avuti a disposizione con i grandi, almeno fino all'inizio di questa stagione. Una scommessa, dunque, fatta dalla società blustellata. Una scomessa che al momento è ripagata. 

''Mi sto trovando molto bene - dice con il sorriso Mathlouthi, che nell'ultima gara contro la Stella Azzurra Roma ha piazzato dieci pesantissimi punti - Da quando sono arrivato ho subito trovato un ambiente molto positivo e un roster giovane voglioso di fare bene. Altra cosa che mi ha molto aiutato - sottolinea l'ex Latina - è stata la forte fiducia che ho sentito addosso: questo punto è stato fontamentale''.

Una fiducia ricambiata da parte dell'ala piccola classe 96', che dopo un inizio difficile, ha completamente rotto le acque: doppia cifra di media, oltre il cinquanta per cento dal campo e precisione quasi massima dalla linea della carità.

''Merito di coach Fanciullo e del sistema di gioco che adottiamo - rincara il giovane di Cisterna - per avere buone medie bisogna che gli ingranaggi girino in un certo modo, e l'idea di basket del coach penso abbia aiutato un po' tutti''.

Un'idea, o meglio, anni di esperienza, che hanno portato la Terra di Tuscia in orbita nel girone, con cinque vittorie nelle prime sette gare e una vetta distante solo quattro lunghezze. Un passo spedito che in un certo qual modo ha cambiato l'ottica degli obiettivi: prima si parlava di salvezza, ma ora ''personalmente ho sempre pensato in chiave playoff - riprende - non ci siamo dati un vero obiettivo: una squadra come la nostra deve vivere di partita in partita. Spero di poter giocare le sfide che contano: passare alla seconda fase della stagione è giocare determinate gare per me sarebbe un sogno''. 

Per quello che si augura possa essere il suo anno: ''Sono consapevole della grande occasione che questa squadra mi sta dando, e voglio sfruttarla. Per me è un po' l'anno zero visto che ho sempre orbitato nelle prima squadra senza però avere mai troppo spazio. Spero che sia l'inizio di qualcosa di importante, per me e per tutta la squadra''.

Gambe al parquet, ma testa anche ai libri. Già, perché il basket non è una scienza esatta, e visto che ''del domani non c'è certezza'', Giotto ha deciso di portare avanti anche gli studi e conseguire il diploma. 

E a proposito di esami, domenica ce ne sarà un altro importante per lui e tutta la squadra, la trasferta (ore 18) sul campo del Venafro. ''Una partita in cui partiremo alla pari - spiga Mathlouthi - dovremo essere bravi a approcciare bene e giocare la gara a viso aperto senza timori reverenziali. Siamo una squadra che se la può giocare con tutti - conclude - l'importante è continuare a credere in noi''.







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