ANNO 14 n° 116
Giallo di Gradoli, la Sim di Elena nel cellulare in uso ad Esposito
19/11/2013 - 02:01

VITERBO – “Quella famosa telefonata delle 17,36 partita dal cellulare in uso a Tatiana Ceoban arrivò all’utenza della figlia Elena ma, stranamente, la scheda per la prima ed unica volta non era inserita nel telefono della bambina”.

A sottolineare la circostanza sono gli inquirenti che si sono occupati del “Giallo di Gradoli”, in riferimento all’esclusiva rivelazione palesata dall’istogramma “Distribuzione traffico Capodimonte cella 43461”, che abbiamo pubblicato la scorsa settimana e che evidenzia come alcuna telefonata è stata registrata nel tragitto che avrebbe dovuto compiere Tatiana Ceoban se fosse stata sull’autobus per Gradoli (di ritorno da Viterbo) come sempre sostenuto dal pool inquirente viterbese del sostituto Renzo Petroselli.

Una precisazione doverosa e che, in realtà, era stata già dibattuta durante il processo in Corte d’assise; a differenza dell’anomalia emersa dall’istogramma, mai presa nella dovuta considerazione. Neppure in Appello. Sebbene avesse potuto aprire scenari diversi rispetto alla ricostruzione che ha portato alla conferma, in secondo grado, della condanna all’ergastolo nei confronti dell’elettricista di Gradoli.





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