VITERBO - Cristian Comin e Michele Inperiale a processo. I due imprenditori, numeri uno dell'azienda Gesta s.r.l. leader nella gestione della raccolta differenziata, dovranno rispondere di turbativa d'asta. Rinviati a giudizio ieri mattina dal giudice per le udienze preliminari Stefano Pepe, assieme a funzionari e dipendente comunali, dovranno presentarsi in aula il prossimo 4 aprile.
Secondo le ipotesi della procura, sarebbero stati loro due ad intavolare rapporti diretti con i comuni interessati ad una nuova gestione dei rifiuti, arrivando al punto di scrivere capitolati a quattro mani con gli amministratori locali, per avere campo libero nell'aggiudicazione della gara e far fuori qualsiasi altra ditta concorrente. Tra il 2009 e il 2010, quindi, proprio la Gesta avrebbe conquistato la gestione della raccolta nei comuni di Graffignano, Corchiano, Rignano Flaminio, Collevecchio e Sant'Oreste, con modalità tutt'altro che chiare e limpide.
Secondo i pm Stefano D'Arma e Fabrizio Tucci, titolari dell'inchiesta condotta dalla Forestale, gli imprenditori, appoggiati da funzionari e dipendenti comunali, avrebbero proposto alle cittadine progetti di raccolta differenziata 'a pacchetto', caratterizzati da costi di discarica e smaltimento ridotti all'osso. Un'occasione apparentemente ghiotta per le casse comunali. Ma tutt'altro che reale: il presunto risparmio, infatti, sarebbe stato del tutto annullato dai costi dell'esoso sistema utilizzato dalla Gesta e dai profitti che la ditta avrebbe richiesto per sè.
Si tornerà in aula il prossimo 4 aprile, per incardinare il processo.