ANNO 14 n° 110
Gare serali negate alla Viterbese
Senza l'impianto di illuminazione, la deroga della Lega Pro impedisce di giocare quando da buio
04/06/2016 - 02:01

 

di Eleonora Celestini
VITERBO - Le luci della ribalta, puntate in questi giorni su una Viterbese che non solo ha vinto il campionato di serie D ed è tornata in Lega Pro, ma che è anche finalista della Poule Scudetto, potrebbero alla fine però doversi spegnere a causa di un impianto di illuminazione obsoleto. Quello, cioè, in dotazione allo stadio 'Rocchi'. 
Per i gialloblu, infatti, nella prossima stagione non ci potranno essere gare serali. Quelle delle grandi occasioni, contro avversarie blasonate, tanto che in genere vengono riprese in diretta televisiva. Serali negate. Perché? Perché l'impianto di illuminazione al momento non rientra tra i lavori di messa a norma della Palazzina previsti nell'immediato futuro: la deroga della Lega sposta a marzo 2017 il termine per mettersi in regola con le luci, e il Comune intende sfruttarla. Legittimo, per carità, ma decidere di procrastinare i lavori significa di fatto impedire alla Viterbese di giocare in serale davanti alle telecamere della tv. E la prospettiva non piace nè alla società nè ai tifosi gialloblu. 
Non solo. C'è anche da augurarsi che il prossimo inverno non faccia tempo brutto, perché semmai dovesse calare la nebbia o arrivare la pioggia, i gruppo elettrogeni di supporto - obbligatori in attesa della messa a norma dell'impianto luci - potrebbero non bastare. Come spiegato anche dai tecnici comunali l'altro giorno in commissione, infatti, per far sì che i riflettori diano il massimo della luce, ci vuole un periodo di tempo lungo. E nel bel mezzo di una partita attendere che i riflettori vadano a regime non è il massimo. Anche perché c'è un termine entro il quale, se le luci non si accendono col generatore di emergenza, la partita viene data persa a tavolino alla squadra di casa. Non proprio una bella prospettiva. 
Altra osservazione: la serie C gioca ad orario frastagliato. Praticamente uno spezzatino di partite di calcio, spalmate tra venerdì, sabato, domenica, tra il primo e il tardo pomeriggio. E, ovviamente, la sera. Tranne che per la Viterbese, che se continua così dovrà affrontare il primo anno di serie C senza incontri serali. Va bene, dunque, procedere per step coi lavori cercando di limitare le spese, ma il rifacimento dell'impianto di illuminazione deve essere considerato una priorità, non l'ultimo degli interventi. 
Sorvolando sulla situazione kafkiana verificatasi ieri mattina alla Palazzina al momento del tanto sospirato avvio dei lavori di adeguamento dell'impianto, quando gli operai di Palazzo dei Priori, guidati dal sindaco, sono arrivati e non sono riusciti a entrare perché le macchine degli ignari giocatori - partiti per la trasferta di Firenze e non avvertiti preventivamente - bloccavano l'accesso, va detto che è vero che la Lega concede una deroga per l'illuminazione alle squadre neo promosse dalla serie D. Quindi che il Comune voglia aspettare la scadenza di marzo 2017 ci può stare. Ma va calcolato che privare la Viterbese della possibilità di giocare di sera rappresenterebbe comunque un danno. Soprattutto di immagine. Per la squadra e per la città. 
'Un biglietto da visita non certo dei migliori per un capoluogo di provincia, che dovrebbe avere uno stadio attrezzato per la C' afferma il patto gialloblu Piero Camilli, che non a caso ha più volte di recente fatto riferimento ad una 'città non ancora pronta per disputare la Lega Pro'. 'Il consigliere comunale Livio Treta ha detto che se si gioca in deroga per l'impianto di illuminazione non è una tragedia - incalza ancora il Comandante -? Secondo me invece è un fatto negativo, eccome se lo è. La deroga serve per squadre neopromosse di centri più piccoli, non certo per una città come Viterbo, che ha storia e blasone per averla già fatta la serie C'. 
'Portaci in Europa' cantavano i tifosi ieri allo stadio 'Bozzi' di Firenze durante la bellissima semifinale per la Poule Scudetto contro il Ballinzago (gara poi finita 6-1), rivolgendosi al patron Piero Camilli. Qui, però, se si continua a ragionare in piccolo e non in grande, come invece la categoria raggiunta dalla Viterbese ormai imporrebbe, si rischia di non poter andare neanche in serale in diretta televisiva. 

di Eleonora Celestini


VITERBO - Le luci della ribalta, puntate in questi giorni su una Viterbese che non solo ha vinto il campionato di serie D ed è tornata in Lega Pro, ma che è anche finalista della Poule Scudetto, potrebbero alla fine però doversi spegnere a causa di un impianto di illuminazione obsoleto. Quello, cioè, in dotazione allo stadio 'Rocchi'. 

Per i gialloblu, infatti, nella prossima stagione non ci potranno essere gare serali. Quelle delle grandi occasioni, contro avversarie blasonate, tanto che in genere vengono riprese in diretta televisiva. Serali negate. Perché? Perché l'impianto di illuminazione al momento non rientra tra i lavori di messa a norma della Palazzina previsti nell'immediato futuro: la deroga della Lega sposta a marzo 2017 il termine per mettersi in regola con le luci, e il Comune intende sfruttarla. Legittimo, per carità, ma decidere di procrastinare i lavori significa di fatto impedire alla Viterbese di giocare in serale davanti alle telecamere della tv. E la prospettiva non piace nè alla società nè ai tifosi gialloblu. 

Non solo. C'è anche da augurarsi che il prossimo inverno non faccia tempo brutto, perché semmai dovesse calare la nebbia o arrivare la pioggia, i gruppo elettrogeni di supporto - obbligatori in attesa della messa a norma dell'impianto luci - potrebbero non bastare. Come spiegato anche dai tecnici comunali l'altro giorno in commissione, infatti, per far sì che i riflettori diano il massimo della luce, ci vuole un periodo di tempo lungo. E nel bel mezzo di una partita attendere che i riflettori vadano a regime non è il massimo. Anche perché c'è un termine entro il quale, se le luci non si accendono col generatore di emergenza, la partita viene data persa a tavolino alla squadra di casa. Non proprio una bella prospettiva. 

Altra osservazione: la serie C gioca ad orario frastagliato. Praticamente uno spezzatino di partite di calcio, spalmate tra venerdì, sabato, domenica, tra il primo e il tardo pomeriggio. E, ovviamente, la sera. Tranne che per la Viterbese, che se continua così dovrà affrontare il primo anno di serie C senza incontri serali. Va bene, dunque, procedere per step coi lavori cercando di limitare le spese, ma il rifacimento dell'impianto di illuminazione deve essere considerato una priorità, non l'ultimo degli interventi. 

Sorvolando sulla situazione kafkiana verificatasi ieri mattina alla Palazzina al momento del tanto sospirato avvio dei lavori di adeguamento dell'impianto, quando gli operai di Palazzo dei Priori, guidati dal sindaco, sono arrivati e non sono riusciti a entrare perché le macchine degli ignari giocatori - partiti per la trasferta di Firenze e non avvertiti preventivamente - bloccavano l'accesso, va detto che è vero che la Lega concede una deroga per l'illuminazione alle squadre neo promosse dalla serie D, vietando però le gare serali. Quindi che il Comune voglia aspettare la scadenza di marzo 2017 ci può stare. Ma va calcolato che privare la Viterbese della possibilità di giocare di sera rappresenterebbe comunque un danno. Soprattutto di immagine. Per la squadra e per la città. 

'Un biglietto da visita non certo dei migliori per un capoluogo di provincia, che dovrebbe avere uno stadio attrezzato per la C' afferma il patto gialloblu Piero Camilli, che non a caso ha più volte di recente fatto riferimento ad una 'città non ancora pronta per disputare la Lega Pro'. 'Il consigliere comunale Livio Treta ha detto che se si gioca in deroga per l'impianto di illuminazione non è una tragedia - incalza ancora il Comandante -? Secondo me invece è un fatto negativo, eccome se lo è. La deroga serve per squadre neopromosse di centri più piccoli, non certo per una città come Viterbo, che ha storia e blasone per averla già fatta la serie C'. 

'Portaci in Europa' cantavano i tifosi ieri allo stadio 'Bozzi' di Firenze durante la bellissima semifinale per la Poule Scudetto contro il Ballinzago (gara poi finita 6-1), rivolgendosi al patron Piero Camilli. Qui, però, se si continua a ragionare in piccolo e non in grande, come invece la categoria raggiunta dalla Viterbese ormai imporrebbe, si rischia di non poter andare neanche in serale in diretta televisiva. 





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