ANNO 14 n° 89
Fracassini: “Noi espulsi dal Pdl? Facciano pure”
Fracassini conferma le critiche e le richieste per restare in maggioranza
09/09/2012 - 04:00

di Alessandra Pinna

VITERBO – A cinque giorni dalle dimissioni di Giulio Marini e a quindici dal termine ultimo per ricomporre la maggioranza o accogliere il commissario in Comune, l’orologio della crisi comincia a girare più forte.

Anche perché è ancora muro contro muro tra le posizioni del sindaco e quelle della parte del Pdl che ha costituito il gruppo autonomo di Alleanza Per Viterbo. Un clima dove non sembra esserci ancora uno spiraglio, neanche almeno per avviare un dialogo, nonostante Marini stia dichiarando continuamente di tenere la porta spalancata per chiunque voglia affacciarsi e fare proposte.

Un cosa che, al contrario, sembra irritare ancora di più Fracassini, Marcucci e Bracaglia secondo cui, dicono ironicamente per voce di Fracassini, “se il sindaco ha piacere e intenzione ci inviti, altrimenti se lascia solo la porta aperta rischia di prendere qualche spiffero d’aria e un raffreddore”.

“Noi – aggiunge Fracassini – sono mesi che andiamo dicendo che sono stati tutti i punti del programma che insieme al sindaco e a tutta la maggioranza, ci eravamo impegnati a sostenere e a portare avanti. Siamo stati addirittura costretti a staccarci dal gruppo del Pdl in Comune, pur restando nel partito, in disaccordo con quella linea. Ci vogliono espellere anche dal Pdl? Non c’è problema”.

“Del resto – spiega ancora il consigliere di Alleanza per Viterbo – non mi pare che il partito abbia brillato per presenza sul territorio. E adesso, invece di avviare un confronto serio, siamo al ridicolo di parlare della crisi attraverso la stampa. Cosa dignitosissima, per carità. Ma se il sindaco ha veramente intenzione di risolverla, non è questa la strada. In ogni caso – conclude Fracassini – la nostra posizione è quella di sempre: azzeramento della giunta, riduzione degli assessori a sei, coinvolgimento nelle scelte del bilancio, e limare l’Imu per quanto più possibile al ribasso. E sia chiara una cosa – specifica – che nessuno di noi vuole un posto da assessore, non ci è passato mai neanche nell’anticamera del cervello chiedere un posto così importante e ambito”.

Come si vede, siamo ancora a “se il sindaco vuole”, ripetuto quasi come un karma, tanto che qualcuno comincia a pensare, magari ancora a bassa voce, che Marini voglia realmente confermare le dimissioni e abbia in testa tutt’altri disegni politici. Le ultime 48 ore di silenzio de La Destra, dopo un primo momento di cauto ottimismo espresso dal segretario provinciale Andrea Scaramuccia, potrebbe essere, quantomeno, un segnale che la situazione si stia complicando di ora in ora.

Chi invece plaude al comportamento del sindaco è Lega Federalista, rappresentata in consiglio comunale da Umberto Fusco, Alfiero Spadoni, Maurizio Pinna e dall’assessore Massimo Fattorini.

Lega Federalista auspica che “buon senso e volontà possano tramutarsi in azioni concrete, di condivisione degli atti amministrativi tra le diverse componenti della maggioranza. Non fa mistero del proprio disappunto su diverse scelte portate avanti da questa amministrazione ma in una logica di alleanze ritiene inopportuno giocare su un tavolo di ricatto del tipo: non condivido, quindi mando tutti a casa”.

“Noi di Lega Federalista – continuano i consiglieri in una nota - siamo sempre liberi nelle nostre scelte, critici o solidali con l’amministrazione Marini, all’occorrenza contrari, come nel caso Itet, al fine di governare questa città rispettando le preferenze espresse dagli elettori che hanno scelto questa maggioranza. Valuteremo ogni atto amministrativo futuro in totale indipendenza e soltanto nell’interesse della città e dei cittadini”.

Auspichiamo altresì – concludono Fusco, Spadoni, Pinna e Fattorini – che a Viterbo si considerino le problematiche esistenti da troppo tempo fuori dalle mura cittadine e nelle frazioni, alla stessa stregua del centro storico”.

 

 





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