ANNO 14 n° 110
Fotovoltaico: Legambiente affila le armi
L'associazione critica sul progetto apre una sede a Tuscania. Anche il Comune presenta ricorso contro il piano
02/02/2020 - 07:00

di Veronica Ruggiero

TUSCANIA – Legambiente apre una sede a Tuscania per constare - tra l'altro - il progetto dell'impianto fotovoltaico che dovrebbe che dovrebbe nascere sui terreni nella zona di Pian di Vico e per il quale lo scorso 6 febbraio 2019 la Regione Lazio ha concluso positivamente la procedura di valutazione di impatto ambientale.

Un progetto che ha incontrato forte scetticismo non solo da parte dei cittadini tuscanesi, ma anche della Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, Margherita Eichberg, preoccupata per l’impatto ambientale e paesaggistico della zona, oltre che da parte delle associazioni di settore, non ultima Legambiente di cui - come detto - è stata aperta una sede proprio a Tuscania solo qualche settimana fa.

''Abbiamo deciso di aprire questa sede sul territorio anche sulla spinta di questa sentita problematica - ha spiegato Tullia Trevisan presidente di Lagambiente Tuscania – L’impianto già approvato che nascerà a Pian di Vico dovrebbe svilupparsi su una superficie di circa 250 ettari, ma non sarà il solo. Il progetto e il parere favorevole prevedono anche un certo numero di altri parchi per l’energia rinnovabile, per un totale di altri 1200 ettari non ancora approvati. Il conto non si ferma poi ai pannelli fotovoltaici, che già andrebbero ad occupare una zona enorme e quindi anche a deturpare il panorama e i terreni agricoli su cui sorgeranno, ma si parla anche di circa 20 pale eoliche da impiantare nella zona di San Giuliano.

Legambiente non è assolutamente contraria all’energia rinnovabile, ma certamente i progetti andrebbero pensati e creati in maniera meno invasiva. Bisognerebbe incentivare il montaggio di pannelli fotovoltaici sulle abitazioni e sugli edifici pubblici, non distruggere terreni agricoli o zone paesaggistiche di interesse.

C’è anche da specificare poi che spesso i comuni che ospitano questi impianti non vedono riconosciuto un costo dell’energia inferiore rispetto al normale, come invece dovrebbe essere. La preoccupazione maggiore da parte delle associazioni e dei cittadini riguarda anche la speculazione e la reale utilità dell’impianto, perché il più delle volte questi parchi fotovoltaici nascono sulla base della concessione di fondi dedicati''.

Nel frattempo il Comune di Tuscania sta predispondendo un ricorso attraverso i suoi legali contro la Via della Regione.






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