ANNO 14 n° 89
Firme false, oggi l'ennesima udienza
Dopo due rinvii, stamattina nuova puntata della querelle Gigli - Birindelli
16/10/2014 - 02:00

VITERBO – Nuova udienza questa mattina nel palazzo di giustizia viterbese sulle presunte firme false che vedono schierati, l'uno contro l'altra, il direttore dell'Ater Ugo Gigli, e l'ex assessore regionale Angela Birindelli.

Uno scontro tra titani, iniziato a suon di querele e controquerele e, adesso, finito in tribunale.

Il presunto pasticciaccio inizia nel 2010, quando l’ingegnere di Bolsena assume un incarico professionale esterno in qualità di coordinatore della sicurezza nell’ambito dei lavori di ampliamento della scuola media di Soriano nel Cimino Ernesto Monaci. Secondo Gigli, la Birindelli non aveva messo al corrente l’Ater dell’incarico. E, a dicembre, scatta la denuncia per falso. (Che fa seguito a quella che l’ex assessora aveva presentato nel giugno 2013 contro Gigli per mobbing). Dal canto suo, l’ingegnere, sentita in Procura, fornisce copia dell’autocertificazione al pubblico ministero Renzo Petroselli. Ma è falsa. Almeno così si legge sulla perizia che porta la firma della dottoressa Agnitelli, perito grafologo giudiziario. “Si può esprimere con certezza un giudizio di falsità per la firma in verifica”. E le “firme in verifica” sarebbero tre.

Si tratta di incarichi piuttosto importanti, in termini di euro. “Dai quaranta ai sessantamila euro circa. Denaro che deve andare all’Ente e che, invece, per una parte risulta incassato”, a spiegarlo era stato Gigli in persona, durante una conferenza che convocò nel mese di aprile per difendersi dagli attacchi “strumentali” che in quel periodo gli vennero mossi da alcuni personaggi politici.

“Dai confronti applicati – scrive la dottoressa Agnitelli nelle relazioni – si evince chiaramente che la firma in verifica è un falso: la composizione viene fatta utilizzando strumenti come la fotografia e la riproduzione attraverso lo scanner, che permettono di importare sul personal computer immagini realistiche che poi possono essere riprodotte sui documenti con estrema facilità e precisione”. Un assunto che, tradotto in termini spiccioli, equivale al copia e incolla, “effettuato scansionando la firma autentica apposta sul contratto di lavoro, e procedendo ed ingrandimento ed applicazione della stessa''.

Solo che, all’occhio allenato del perito, non è sfuggito che “al momento di operare il taglio effettuato al personal computer si è andato a tagliare il secondo puntino della punteggiatura della firma, in quanto se lo si fosse lasciato si sarebbe incorporato anche parte delle lettere dattiloscritte; puntino – aggiunge ancora il consulente – il signor Ugo Gigli colloca sempre quando appone la firma”. Una spiegazione che sembrerebbe fin troppo chiara. Ma non per tutti, visto che “il pubblico ministero (Renzo Petroselli, ndr) sostiene che Gigli sa bene che la documentazione era originale e che avrebbe sollevato tutto questo polverone per calunniare la controparte”, aveva sottolineato Valentini. Che, quindi, aveva fatto richiesta di incidente probatorio. L'udienza, dopo l'accoglimento da parte del gip, si sarebbe dovuta svolgere il 26 settembre scorso ma, da quel giorno, ci sono stati due rinvii in seguito alle eccezioni sollevate dal pubblico ministero Renzo Petroselli. Prima sull'ammissibilità della perizia, poi sulla compatibilità funzionale del giudice. Cui il gip Franca Marinelli, durante la seduta del 2 ottobre scorso, ha risposto con una articolata ordinanza in cui si dichiarava competente. Ma il pm Petroselli si è mostrato contrariato dal provvedimento.

L'udienza è prevista per stamattina alle 9,30.





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