ANNO 14 n° 111
Fiorita, il 7 novembre il tribunale del Riesame
Per avvocato ''deve uscire dal carcare
per lavorare e risarcire i clienti''
24/10/2014 - 10:24

VITERBO - Caso Fiorita, il 7 novembre l’udienza tanto attesa al tribunale del Riesame. In quell’occasione il suo avvocato Roberto Alabiso è pronto a battersi come un leone per riottenere la libertà dell’assistito. Libertà che gli sarebbe necessaria, come a più riprese sostenuto dall’avvocato dell’uomo, per cominciare a lavorare e quindi risarcire i clienti danneggiati dalla sua condotta. ''Se Fiorita resta in carcere – queste le parole di Alabiso in una recente conferenza stampa – non può sistemare la situazione con i clienti. Ha bisogno di lavorare per riparare a ciò che ha fatto''.

Fiorita è in questo momento in gravi condizioni economiche, lo stesso volo di ritorno dal Paraguay gli è stato pagato, e non ha nemmeno una casa dove stare. L’accusa che gli è rivolta è di appropriazione indebita per 660mila euro. Una cifra comprensiva dei soldi anticipati dai clienti, attraverso delle finanziarie, per prestazioni poi non erogate. Ma anche le caparre dei tre soci dello studio dentistico finito nell’occhio del ciclone dopo la sua fuga all’estero, e soldi versati da alcuni stagisti per una formazione proprio in Sud America. Una vicenda iniziata nell’ottobre 2010, con la scomparsa dell’odontoiatra, e che ha avuto un colpo di scena qualche mese fa, quando Fiorita ha deciso di fare ritorno in Italia, recandosi al consolato.

La prossima tappa del processo penale in corso, che vede coinvolte 49 parti civili, è prevista per l’8 gennaio. Quel giorno saranno in aula i testimoni. A essere ascoltati anche gli ex soci, che già hanno rilasciato la loro versione degli accaduti. Questa volta però sarà presente lo stesso Fiorita, che potrà dire la sua.





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