ANNO 14 n° 116
Fideiussioni false e autoriciclaggio, perquisizioni della Gdf
L'operazione anche a Viterbo
15/06/2017 - 07:02

VITERBO - Operazione ''Osella d'oro'', perquizioni della Guardia di Finanza anche a Viterbo. Sono state eseguite ieri mattina dalla Fiamme Gialle, a Roma e in varie città italiane, le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti di otto individui, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all'attività finanziaria abusiva e di autoriciclaggio. In seguito ai blitz dei Finanzieri uno degli accusati è stato condotto in carcere, altri quattro sono finiti agli arresti domiciliari e per tre, infine, sono scattate le misure interdittive per esercitare attività d’impresa o ricoprire uffici direttivi in persone giuridiche.

Le perquizioni, grazie all'ausilio dei reparti locali Guardia di Finanza, sono avvenute a Milano, Genova, Torino, Cremona, Parma, Grosseto, Roma, Latina, Napoli, Caserta, Benevento, Bari e, appunto, Viterbo.

L'operazione ''Osella d'oro'', che prende il nome dalla moneta-medaglia usata dai dogi veneziani per premiare le personalità più importanti della Serenissima (solitamente erano di argento, quelle d'oro non erano 'ufficiali' n.d.r.), è partita nel 2016 in seguito ad una segnalazione ed ha portato, finora, alla scoperta di oltre 4 milioni di euro derivati da migliaia di fideiussioni false immesse sul mercato dal sodalizio criminale.

''Una vasta platea di beneficiari delle polizze emesse (privati, imprese, enti pubblici, nel caso specifico anche il comune di Firenze) - scrive la Gdf - è stata destinataria di garanzie che, nella quasi totalità dei casi, non avrebbero mai potuto trovare soddisfazione, dove ne fosse stata richiesta l’escussione''. Il collaudato sistema, che andava avanti dal 2013, si reggeva grazie a una serie di società fittizie (aprivano, operavano e poi dislocavano la sede all'estero per rendere difficili gli accertamenti) e a una rete di 24 'ausiliari esterni', gli intermediari dell'associazione, sparsi per tutta Italia.

''Agli indagati - concludono le Fiamme Gialle - è stato contestato anche il reato di autoriciclaggio, introdotto nel nostro Ordinamento dal 01.01.2015 (art. 648 - ter 1 C. P.), poiché i proventi illeciti dell’abusiva attività finanziaria, individuati in 772.238, 68 euro nel periodo interessato dalle indagini, sono stati trasferiti su conti italiani ed esteri intestati a n. 14 società, riconducibili al capo dell’associazione, con sede in Italia, Malta ed Inghilterra''.






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