ANNO 14 n° 111
Fallimenti imprese,
Lazio secondo in Italia
A livello nazionale si segnalano
invece piccoli miglioramenti
16/07/2015 - 00:01

VITERBO - Numeri che segnalano un leggero miglioramento, quelli diffusi da dalla società Cribis D&B appartenente al gruppo Crif: rispetto al giugno 2014, infatti, sono stati registrati 808 fallimenti in meno da parte delle aziende italiane.

Non si può certo parlare di una svolta, ma si tratta comunque di un significativo 10%. L'inversione di tendenza arriva dopo un lungo periodo in cui il numero di aziende costrette a portare i libri in tribunale è stato in continua crescita. Nei primi sei mesi del 2015 sono fallite 53 imprese ogni giorno, poco più di 2 ogni ora.

Rispetto a giugno 2009 la percentuale dei fallimenti resta in aumento del 58,8%, ma un anno fa era a +79%: altro dato che sottolinea un segnale di ripresa economica delle imprese italiane. Fino a questo calo nel 2015, infatti, il numero di crack registrati nella seconda metà dell'anno era sempre stato in crescita.

Il Lazio, però, conferma il triste primato di seconda peggior regione d'Italia, con 906 imprese chiuse nel 2015 e un'incidenza sul totale nazionale del 12,4%. Dati peggiori si registrano soltanto in Lombardia. Nello specifico, i settori più colpiti sono edilizia e commercio: nel settore edile si contano addirittura 1.838 fallimenti in questi primi 6 mesi dell'anno.






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