ANNO 14 n° 115
Camilli: ''Faccio la mia parte, ma la città non è pronta a una squadra in terza serie''
Piero Camilli usa toni distesi con la squadra nonostante la sconfitta
ma rincara la dose contro il Comune per lo stadio Rocchi
30/05/2016 - 02:01

di Stefano Renzo

VITERBO – Ha parlato solo il patron Piero Camilli. E chi si aspettava un dopo partita infuocato a causa della sconfitta. chi aveva già paventato l’ipotesi di qualche sorpresa, probabilmente alludendo ad un possibile esonero di mister Nofri, è rimasto deluso. Almeno per il momento.

''Il Comandante'' si è presentato in sala stampa, un po' accigliato, è vero, ha subito ammesso che la sconfitta è un risultato che non lo soddisfa anche quando non c’è niente in palio, ma ha subito riconosciuto che ''Abbiamo giocato con un formazione nella quale mancavano almeno sette titolari e comunque abbiamo tenuto il campo molto bene ed avremmo potuto almeno pareggiare se non avessimo sbagliato il calcio di rigore''.

Soddisfatto insomma non lo è, ma Piero Camilli concede alla squadra ed al suo allenatore le attenuanti del caso, ammettendo che ''ha fatto bene il mister a concedere spazio a chi ha giocato meno durante il campionato, anche pensando alla semifinale di venerdì quando torneremo a presentare la migliore formazione possibile, per tornare subito alla vittoria aggiudicandoci la finale''. 

Un patron sereno e comprensivo, insomma, che è diventato un vulcano inarrestabile quando il discorso è scivolato (scivolato?) sull’argomento che sta tenendo banco in città, e non solo in città, da almeno una settimana a questa parte. Quello dei lavori allo stadio che debbono essere eseguiti per ottenere l’agibilità in vista del prossimo campionato di serie C. ''Io credo – ha detto Camilli – che questa città non sia pronta per avere una squadra nella terza serie del calcio nazionale. Non sono pronte le sue componenti, almeno alcune di esse, quelle che non riescono a passare dalle chiacchiere ai fatti, credendo forse che tutti siano disposti far trascorrere i giorni, le settimane, i mesi senza che i problemi vengano risolti''.

Ogni riferimento, e non è certo casuale, è all’amministrazione comunale ed al sindaco della città dei Papi che, sostiene Camilli, non hanno ancora mosso paglia. ''C’è da realizzare la panchina per il quarto uomo, c’è la necessità da allargare le panchine delle due squadre, c’è da allestire la sala Gos e da adeguare la tribuna e la sala stampa. Ne parliamo da mesi, ma siamo ancora a caro amico''. Poi c’è la questione del terreno di gioco e della scarsa pressione dell’acqua che non consente un regolare innaffiamento. ''Ne vogliamo parlare del campo che rischia di diventare tutto giallo al primo caldo vero? La ditta che lo cura mi costa 18mila euro all’anno e fa benissimo il suo lavoro, ma se l’acqua per attivare gli annaffiatoi non c’è la ditta non può fare il suo lavoro, né possiamo prendercela con questa''.

Poi la conclusione oramai scontata. ''Io sono pronto a fare la mia parte, sto organizzando la società con le persone che servono, tutti esperti professionisti, ma se non si sistemano le cose dello stadio prima che scada il tempo utile (20 giugno, ndc), io la squadra al campionato non la iscrivo. Su questo non debbono esserci dubbi''.






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