ANNO 14 n° 111
''Una vita da social''
fa tappa a Viterbo
L'iniziativa della Polizia di Stato
per il corretto uso dei mezzi
informatici mercoledì agli Almadiani
02/03/2015 - 13:22

VITERBO - (fla.lud.) Fa tappa anche a Viterbo ''Una vita da social'', l’iniziativa organizzata a livello nazionale da polizia di Stato, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per educare i giovani al corretto uso del web, che è stata presentata questa mattina in Questura.

I vantaggi ma soprattutto i rischi dei social network e il corretto uso dei mezzi informatici verranno spiegati agli studenti viterbesi delle Medie e del biennio delle Superiori mercoledì 4 marzo. Ad illustrare il programma della giornata è il questore di Viterbo Lorenzo Suraci: ''Mercoledì mattina, dalle 8 alle 13, verrà posizionato un mezzo della polizia in piazza degli Almadiani che ospiterà circa cinquecento studenti di Viterbo, divisi in gruppi da 60. All’interno del truck, che per l’occasione sarà allestito come un’aula didattica, il personale della polizia postale illustrerà ai ragazzi le opportunità offerte dal web ma anche le trappole e i rischi che si corrono navigando su internet. Nel pomeriggio, poi, dalle 15 alle 18, il tir sarà aperto a tutti''.

L’iniziativa sarà poi arricchita da eventi collaterali organizzati in collaborazione con il Comune di Viterbo. ''Sempre agli Almadiani – ha aggiunto il sindaco Michelini in conferenza stampa – sarà presente la Lamborghini donata alla polizia di Stato e, alle 18, è in programma l’esibizione della Fanfara a Cavallo della polizia. La Fanfara arriverà a Viterbo nel primo pomeriggio e prima dell’inizio del concerto a piazza del Plebiscito, sfilerà per via Marconi, via della Sapienza, il Corso e via Roma. Quella di mercoledì sarà una giornata utile per far capire quanto la polizia sia vicina al mondo dei giovani. Il web, come purtroppo ci insegnano i recenti fatti di cronaca, è uno strumento che deve essere sempre attenzionato''.

Nelle scuole della Tuscia non sono nuovi gli interventi della polizia. Come ha sottolineato Clelia Maio del Provveditorato ''il fenomeno del cyber bullismo si inserisce infatti in un piano di lavoro più ampio portato avanti anche grazie all’adesione e al contributo di istituzioni, forze dell’ordine e associazioni nazionali''.

''A Viterbo non ci sono casi particolari – ha spiegato a margine della conferenza un agente della postale - ma tra i più diffusi uno è quello che riguarda la pedopornografia. Si verificano anche truffe online con l’acquisto di prodotti mai recapitati e adescamenti. Il web è un mondo molto vasto che non sempre consente di risalire in tempi brevi ai responsabili di questi reati. E diventa ancor più pericoloso se sono coinvolti minori, per questo motivo c’è necessita di sviluppare una vera e propria cultura e un uso propositivo dei sociale e di internet in generale per sfruttarne al massimo le potenzialità evitando però di imbattersi in rischi e minacce''.






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