ANNO 14 n° 89
Il sindaco Michelini: ''Bando pronto entro settembre''
12/09/2014 - 17:35

VITERBO - ''Entro settembre sarà pronto il bando per l'assegnazione della gestione e quindi la riapertura delle ex terme Inps''. L’annuncio è arrivato dal sindaco Leonardo Michelini mentre davanti all’impianto, chiuso ormai da venti anni, stava smobilitando il sit in degli ex dipendenti, organizzato appunto per sollecitare la ripresa dell’attività dello stabilimento. Una quarantina di persone in tutto, che hanno lavorato lì dalla prima metà degli anni Cinquanta fino allo smantellamento.

''Sarà un bando particolare – precisa Michelini – che ci permetterà di intavolare con le ditte interessate alla gestione un negoziato sul progetto finale da realizzare. Si tratta di una procedura – sottolinea – che ci permetterà di compendiare le esigenze dell’amministrazione e quelle dei privati che eseguiranno l’investimento. Crediamo che sia la strada migliore per far riaprire la struttura in tempi relativamente brevi''.

Solo pochi minuti prima, Franco Marinelli e Lucia Musetti avevano spiegato che gli ex dipendenti delle Terme Inps, si riuniscono tutti gli anni in un ristorante per ''mantenere i contatti e rivedersi''. ''Oggi – sottolineano - abbiamo deciso di concludere il raduno con un sit in davanti a quello che era un gioiello e un vanto per Viterbo ed è diventato un rudere. Inizia così – spiegano – la nostra lotta continua per far riaprire lo stabilimento. Vogliamo sapere perché il tanto sbandierato bando europeo per l’assegnazione della gestione non è stato ancora fatto. Vigileremo affinché tutti i sette ettari del parco siano inclusi nel bando. Compreso Poggio Uliveto, un’area particolarmente pregiata che potrebbe far gola agli speculatori. Eventuali edificazioni – sottolineano – dovranno essere esclusivamente a scopo termale e annesse all’impianto''.

Nel mirino dei manifestanti c’è anche la famiglia Sensi, concessionaria delle Terme dei Papi, impegnata in un duro braccio di ferro con l’amministrazione comunale sulla quantità di acqua termale da utilizzare. I Sensi rivendicano la disponibilità dell’intera portata, circa quarantaquattro litri al secondo. E minaccia di chiudere l’impianto, di proprietà comunale, qualora la concessione venga ridotta del cinquanta per cento. ''Il monopolio termale non crea posti di lavoro'',  era scritto su uno dei cartelli esposti. ''1-2-3-4-5… Viterbo ha l’acqua termale per tanti stabilimenti, perché averne uno solo?'' recitava un altro cartello affisso sotto le insegne di un bed and breakfast attiguo alle Terme dei Papi, il cui none, per una singolare coincidenza, è ''Piccolo Feudo''.

''Non possiamo accettare il ricatto dei Sensi – riprende Marinelli -, anche perché non è vero che hanno bisogno di quarantaquattro litri d’acqua al secondo. Montecatini Terme funziona, e bene, con sedici litri. Inoltre, per diversi anni le Terme Inps e quelle dei Papi, che erano già in gestione ai Sensi, hanno convissuto senza problemi. L’acqua era sufficiente per i loro clienti e per i nostri che superavano i cinquemila l’anno''.

Nelle ex terme Inps lavoravano centodieci persone con contratto a tempo indeterminato e altre cento circa con contratto stagionale. L’impianto disponeva di centoottantaquattro posti letto ma poteva accogliere alcune decine di persone in più grazie a una convenzione con la casa di cura Salus, che metteva a disposizione i propri spazi. In media garantiva le cure termali a cinquemila persone l’anno provenienti da tutto il centro-sud Italia.

 





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