ANNO 14 n° 89
Ex detenuto a Viterbo
in sciopero della fame
da quasi sei mesi
07/05/2015 - 00:03

VITERBO – Da novembre scorso a oggi Mario D., oggi detenuto del carcere fiorentino di Sollicciano ma prima anche presso la casa circondariale di Mammagialla, è in sciopero della fame. Sei mesi in cui si è nutrito quasi esclusivamente di liquidi ed è dimagrito 30 chili. Il suo corpo è quasi scheletrico, non deambula più autonomamente e presenta evidenti segni di disidratazione.

Era stato arrestato a Roma 7 anni fa con l’accusa di omicidio e gli restano da scontare ancora altri 7 anni. La sua protesta, iniziata prima di Natale, è dovuta ai numerosi trasferimenti da un carcere all’altro. “Non sono un pacco”, avrebbe detto dopo l’ennesima assegnazione in un altro istituto penitenziario.

All’inizio era stato rinchiuso al carcere romano di Rebibbia, poi trasferito a Viterbo, poi da Viterbo a Prato, quindi da Prato all’Elba, poi dall’Elba ancora a Prato e infine a Massa. Stando alle ipotesi dell’amministrazione penitenziaria, l’ultimo trasferimento sarebbe arrivato in seguito ai sospetti di un presunto spaccio di droga all’interno dell’istituto di Massa messo in piedi proprio da Mario D.

Il detenuto è già stato ricoverato due volte all’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze, ma dopo le cure è rientrato in carcere. I medici a marzo hanno scritto nella relazione che l’uomo potrebbe addirittura rischiare un collasso e l’arresto cardiaco. A febbraio la difesa del recluso ha presentato un’istanza di sospensione della detenzione, poi rigettata a marzo dal magistrato di sorveglianza. Per il suo avvocato dovrebbe scontare la detenzione agli arresti domiciliari finché le sue condizioni di salute non migliorano e nel caso i magistrati non concedessero la detenzione domiciliare, Mario ha già annunciato uno sciopero della sete.

Mario D. è affetto da disturbi psichici, soffre di una patologia di tipo narcisistico e in più di un’occasione, ha avuto diverbi con i compagni di cella, per questo in tutti questi anni non gli sono mai stati concesse uscite in libertà vigilata. Ora è in cella da solo, nell’area transiti di Sollicciano.






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