ANNO 14 n° 89
Eterologa, pił fratelli a famiglia dallo stesso donatore
29/07/2014 - 09:50

Il limite al numero di nati per ciascun donatore deve basarsi su dati epidemiologici che, ''già effettuate in altri paesi, limitano a circa 25 le nascite per una comunità di 1 milione di abitanti (nascite in un numero di famiglie non superiore a 10) mantenendo inalterato il rischio di incontro involontario tra consanguinei''. Lo affermano gli esperti del tavolo sull'eterologa, secondo cui ogni coppia che accederà alla fecondazione eterologa potrà avere più figli nati dallo stesso donatore biologico.

Eterologa: Regione Toscana, via libera in centri - La Regione Toscana ha deliberato, secondo quanto si apprende, la possibilità di offrire la fecondazione eterologa ai propri cittadini nei centri pubblici, privati e convenzionati. La delibera sarà esecutiva dopo la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Toscana.

Tavolo esperti, nessun impedimento donazione gameti - ''Non sussistono particolari impedimenti all'attivazione delle procedure di donazione di gameti in Italia''. Lo affermano le Società scientifiche del Tavolo tecnico convocato dal ministro della Salute sulla eterologa. Il tavolo, precisano le Società, ''ha avuto esclusivamente ruolo informale e consultivo. In nessun incontro sono stati presentati'', o divulgati ai membri, ''testi di Linee guida'' e ''gli argomenti di valutazione di carattere politico, come l'iter da seguire, non sono stati oggetto di discussione''.

Il Tavolo tecnico - convocato dal ministro per discutere degli interventi necessari per dare piena attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità del divieto di Fecondazione eterologa - ribadisce dunque ''il fermo convincimento che non sussistano particolari impedimenti alla attivazione delle procedure'' per le tecniche dell'eterologa in Italia. In una nota, firmata dalle Società scientifiche componenti del tavolo, si sottolinea come il Tavolo abbia avuto ''esclusivamente un ruolo informale e consultivo e ha lavorato ascoltando il parere espresso dagli esperti su 'prestabiliti ordini del giorno', senza mai giungere a compiere atti deliberativi o votazioni su nessuno dei temi trattati''. In nessun incontro, si precisa, ''sono stati presentati testi o bozze di Linee guida che, evidentemente, se già in possesso del ministero o di altri componenti del tavolo, non sono state divulgate ai convenuti''. Inoltre, affermano i componenti del Tavolo, ''gli argomenti di valutazioni di carattere politico, quali l'iter da dover seguire per la piena attuazione in Italia del Disposto della Suprema Corte, non sono state oggetto di nostra discussione''. Il compito delle Istituzioni sanitarie pubbliche, rilevano inoltre gli esperti nel documento, ''è quello di garantire in tempi brevissimi e certi la possibilità per i cittadini di accedere alle procedure di Procreazione medicalmente assistita con donazione di gameti, senza discriminazioni di carattere economico e territoriale, nel rispetto della Sentenza della Corte Costituzionale che ha affermato la necessità di rimuovere le cause determinanti 'un ingiustificato, diverso trattamento delle coppie affette dalla più grave patologia, in base alla capacità economica'''.

Subito norme bio-banche pubbliche - ''Definire l'immediata disponibilità di norme e l'apertura di uno specifico capitolo di spesa per la realizzazione delle bio-banche pubbliche all'interno di strutture del Sistema Sanitario Nazionale'' finalizzate alla fecondazione eterologa. Lo affermano gli esperti del Tavolo tecnico convocato dal ministro a conclusione dei loro lavori. Il documento è firmato dai componenti del Tavolo, tra cui varie Società scientifiche e l'Associazione dei centri di procreazione assistita Cecos. Gli esperti del Tavolo sottolineano inoltre come ''è necessaria la tutela assoluta e inviolabile dei cosiddetti 'Dati Identificativi' dei donatori, con unica possibile eccezione in caso di gravissime e straordinarie esigenze sanitarie dove sarà possibile conoscere l'identità genetica/biologica del donatore, e sempre e comunque con esclusione dell'identità biografica, su documentata richiesta decisa da apposita commissione medica''. Una ''adeguata registrazione dei dati anamnestici familiari del donatore - rilevano ancora gli esperti - consentirà di evitare, attraverso l'incrocio dei dati, con quelli dei potenziali riceventi, il rischio di utilizzare, per la donazione, gameti di un consanguineo del ricevente''. Occorre poi ''prevedere per le donazioni una forma di rimborso che dovrà essere rigidamente regolamentata, analogamente alle donazioni di sangue e midollo, per non vanificare, la possibilità di disporre di gameti e ribadire il valore solidaristico dell'atto oblativo del dono''.

ansa.it






Facebook Twitter Rss