ANNO 14 n° 110
Estorsioni, minacce e pestaggi in discoteca, ''Toro Loco'' perde pezzi
La prescrizione miete vittime
24/05/2018 - 06:25

VITERBO – Estorsioni, intimidazioni e pestaggi in discoteca. Ma ancora prima di partire, il processo perde pezzi. Dei 24 imputati rinviati a giudizio dal gup Francesco Rigato, solamente in otto si presenteranno in aula alla prossima udienza di ammissione prove a luglio.

La prescrizione ha, infatti, tagliato fuori sedici tra buttafuori e recuperatori di crediti che a cavallo tra il 2008 e il 2009 avrebbero seminato il panico nella provincia. Fatti troppo remoti per essere ancora portati in giudizio.

A finire in manette nel lontano 2009, all’esito dell’operazione Toro Loco, in 24: i fratelli sardi Salvatore, Giovanni, Gavino e Giuseppe Medde, e un folto gruppo di buttafuori. Tutti uniti, secondo l’accusa, in un’associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, al traffico di stupefacenti e al recupero crediti con metodi violenti. Ma non solo, tra i capi di imputazione contestati, anche lesioni gravi a carico di due parti civili. Due ragazzi vittime della loro folle violenza, che nel 2009 furono riempiti di botte: uno riportando oltre 40 giorni di prognosi con conseguenze irreversibili alla vista e uno sfregio al volto.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, il gruppo, folto e compatto, si sarebbe occupato di regolare conti e recuperare crediti su tutto il territorio provinciale, utilizzando metodi violenti. Dalle botte alle minacce di morte. Dalle porte di casa alle macchine incendiate.

Ma dopo l’udienza di ieri, di fronte al collegio presieduto dal giudice Mautone, il fascicolo si è alleggerito. E non di poco: fuori in sedici. Restano a processo due dei fratelli Medde e altri sei buttafuori. Ancora in piedi le accuse di estorsione (consumata e tentata) e sequestro di persona.

Si tornerà in aula il prossimo 18 luglio.






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