ANNO 14 n° 89
''Ero in Romania, mia moglie doveva partorire''
M.M., a processo per tentato omicidio e lesioni, si difende in aula dalle accuse
23/05/2019 - 07:17

CIVITA CASTELLANA - (a.v.) Avrebbe preso a coltellate alla schiena un 29enne con l'intenzione di ucciderlo, ma lui si difende: ''Ero in Romania, mia moglie doveva partorire''.

L'imputato, M.M., 36 anni, commerciante romeno di auto usate, è finito a processo con le accuse di tentato omicidio e lesioni aggravate ai danni di due giovani connazionali, in concorso con il 32enne A.I., nel frattempo deceduto, e con altre due persone che gli inquirenti non sono riusciti ad individuare.

La violenza sarebbe avvenuta il 4 maggio 2012 nei pressi di una stazione di servizio a Civita Castellana. Secondo la ricostruzione dell'accusa, i quattro avrebbero tamponato con un'auto la Hyunday con a bordo A.M. e V.M.C. costringendola a fermarsi. Poi, una volta scesi, avrebbero accerchiato il veicolo, spaccato con un sasso il vetro anteriore dal lato guida, aperto lo sportello e aggredito i passeggeri all'interno dell'abitacolo con un coltello da cucina e un cacciavite. Le vittime dell'agguato hanno riportato lesioni con prognosi superiori ai 20 giorni.

Tutto questo però non sarebbe successo, secondo M.M. Il 36enne, unico imputato del processo, si è difeso ieri durante l'interrogatorio del pm spiegando che al momento dei fatti non si trovava in Italia ma in Romania: sua moglie era incinta e la coppia aveva deciso di fare nascere lì il bambino. Una versione che è stata confermata anche dal proprietario dell'appartamento dove viveva: ''Ha pagato l'ultima bolletta a marzo e poi se ne è andato'', ha ricordato il testimone.

Si tornerà in aula il prossimo 20 novembre.






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