ANNO 14 n° 110
Unitus, Erasmus:
più partenze che arrivi
I dati del 2014-15: 111 studenti all'estero, 76 arrivati nella Tuscia
08/02/2016 - 02:01

di Leonardo Morucci

VITERBO - Se ad un giovane d'oggi venisse chiesto quali sono i suoi maggiori interessi, di sicuro, fra le diverse risposte, figurerebbe la voce ''viaggiare''. Uno spostarsi in continuo incremento - appunto fra i giovani - sempre più in cerca di un orizzonte diverso da quello quotidiano. Uno dei fenomeni catalizzatori di questo continuo desiderio d'avventure, è di sicuro il famoso progetto Erasmus+ (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students).

Il programma, partito nel 1987, dà la possibilità ad uno studente universitario europeo, di trascorrere un periodo di studi (o di tirocinio) in una università straniera (in Europa), per un periodo dai 3 ai 12 mesi, di solito della durata di un semestre. Gli studenti, oltre a beneficare di tutti i servizi dall'ateneo ospitante, ricevono generalmente anche un contributo finanziario da parte dell'Unione Europea determinato in base a diversi criteri.

Il programma, così denominato in onore del noto umanista olandese Erasmo da Rotterdam, è presente in quasi tutti gli atenei d'Italia e sono in molti gli universitari che ogni anno cercano di strappare una borsa per un semestre all'estero, soprattutto per l'appeal che essa suscita nel curriculum vitae: i giovani in movimento hanno un tasso di disoccupazione del 23 %, circa la metà dei loro coetanei che non hanno messo mai piede fuori dal proprio paese per formarsi (come ha spiegato il Sole 24 Ore). Fra questi vi sono anche quelli dell'università della Tuscia, che ogni semestre partono per destinazioni diverse. Viterbonews24 ha ripreso alcuni dati dell'ateneo viterbese per analizzare in fenomeno degli studenti in entrata e quelli in uscita.

Nell'anno 2014-2015, sono stati ben 111 gli studenti che hanno lasciato la Città dei Papi per prendere residenza in uno dei diversi stati d'Europa. Meta più gettonata è la Spagna, che ha ospitato ben 40 ''viterbesi''; a seguire, sul podio delle destinazioni più scelte, salgono la Germania con 15 studenti insieme a Francia e Portogallo a contendersi la medaglia di bronzo con 11 studenti. L'età media degli universitari viterbesi all'estero è di 22 anni, dato in media con quello generale, visto che di solito si decide di partecipare al programma al terzo anno, per la ricerca tesi.

Coloro che partecipano di più all' Erasmus, sono di solito gli studenti di lingue, tendenza anche questa rispettata all'Unitus, visto che l'ateneo con più uscite è proprio quello del Distu (dipartimento studi linguistici-letterari storico-filosofico e giuridici) con 56 studenti (la metà). Curioso come il secondo dipartimento con più uscite sia quello di agraria (forse tra i migliori dell'ateneo viterbese) con 21 studenti, segno che vi è un ottima efficienza non solo all'interno ma anche nei rapporti con l'estero. Svantaggiati coloro che sognano la Gran Bretagna, viste le poche borse messe a disposizione per via delle ingenti tasse d'iscrizione che pochi sarebbero disposti ad accettare.

C'è dunque chi saluta momentaneamente Viterbo e c'è chi vi approda, anche solo per un semestre. Infatti l'Unitus, come da regola nei rapporti con gli scambi, ospita un numero costante di studenti stranieri (al quale si deve aggiungere quello dei partecipanti ad altri programmi quali lo Usac o l'Erasmus Mundus). Sempre nell'anno accademico 2014-2015, l'ateneo viterbese ha ospitato 76 studenti da tutta Europa, la maggior parte di questi provenienti proprio dal paese che ne ospita di più, la Spagna, con 29 studenti iberici. L'argento va ai polacchi, ben 16 ammaliati dalla Tuscia, con a seguito il popolo per eccellenza nostalgico della ''terra dove crescono i limoni'' (tanto per citare il loro più famoso poeta), cioè i tedeschi, con 10 studenti. Anche in questo caso l'età media è di 22 anni, e anche in questo caso il dipartimento più scelto è quello di agraria, a conferma di quanto detto sopra.

Agraria e lingue dunque le facoltà che spostano più studenti, la maggior parte accolti e provenienti dalla penisola iberica: ecco, in breve, i tratti che saltano più all'occhio sui dati Erasmus dell'università della Tuscia, che, anno dopo anno, si sta affacciando sempre di più verso quel carattere internazionale, tipico ormai d'ogni università d'Europa.





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