ANNO 14 n° 110
Entro primavera la scelta delle nuove suore
Un ordine francescano non di clausura sostituirà o integrerà le clarisse rimaste
11/02/2015 - 02:00

VITERBO - Con tutta probabilità saranno suore appartenenti a una congregazione francescana non di clausura a sostituire le clarisse nella conduzione del monastero di Santa Rosa. L'ultimo dubbio da sciogliere, almeno parzialmente, è a quale filone della sterminata ''famiglia'' francescana assegnare il compito. Comunque, secondo quanto si è appreso, la scelta finale non dovrebbe andare oltre il maggio prossimo. Tanto che i ''bene informati'' sostengono che il 4 settembre 2015, festa di Santa Rosa, il monastero non sarà più gestito dalle clarisse urbaniste che lo presiedono da otto secoli.

La decisione finale coinvolge l'ordine delle clarisse urbaniste, la curia di Viterbo e, soprattutto, il Vaticano. La curia, pur ammettendo che il problema della carenza di monache esiste da qualche tempo (sono rimaste solo tre, tutte avanti con gli anni), si trincera dietro un diplomatico “è solo un’ipotesi giornalistica”.

In realtà, le cose stanno in modo assai diverso. Della faccenda si sarebbe occupato in prima persona il vescovo Lino Fumagalli chiedendo all'ordine delle clarisse urbaniste di trasferire a Viterbo un congruo numero di monache in forza in altri monasteri. Ma la risposta sarebbe stata negativa, poiché quasi tutte le venticinque sedi italiane dell'ordine sono in situazioni analoghe.

Si è così passati a esaminare soluzioni alternative, ma la prima ipotizzata a Viterbo sarebbe stata bocciata dal Vaticano perché avrebbe previsto l'assegnazione del monastero a un ordine straniero, sembra centroamericano, ritenuto del tutto avulso dall'ambiente viterbese, al culto di Santa Rosa e alle tradizioni collegate.

Stando agli ambienti vicini al monastero, la chiave di volta sarebbe stata individuata circa un mese fa: a rimpiazzare le clarisse dovrebbe essere una congregazione di suore francescane non di clausura, operante in varie parti d'Italia oltre che all'estero. Ferma restando la possibilità per le tre monache presenti, tra cui l’abbadessa suor Annunziata Campus, di rimanere a Viterbo senza incarichi di responsabilità. Fuorché, anche in questo caso, il Vaticano non disponga in modo diverso.

 





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