ANNO 14 n° 116
Emauela Dei accusa: ''L'Arci č un'industria''
e lascia la presidenza
di Cultura Lesbica
03/03/2015 - 00:46

Da Emanuale Dei riceviamo e pubblichiamo.

VITERBO - Questo è un bel momento per me. In più di quattro anni, di strada ne è stata fatta tanta, e ora è arrivato il momento di lasciare il testimone a nuove leve. In fondo non è questo il ruolo di chi è a capo di un qualcosa? Istruire, insegnare, mettere a disposizione la propria esperienza e poi lasciare andare.

Arci Cultura Lesbica può continuare la sua battaglia senza di me, finalmente. Chi fa parte di questo gruppo valuterà cosa fare. In che direzione andare e quali decisioni prendere. Per quel che mi riguarda, finalmente, posso dire che Arci Viterbo dovrebbe essere una struttura che aiuta, favorisce alimenta strutture di aggregazione con scopi sociali.

Invece, è solo una delle tante industrie viterbesi. Ho sempre combattuto da sola e questo ci tengo a dirlo. Se non fosse stato per altre realtà come Solidarietà Cittadina, Franco Marinelli, Erinna di Valentina e Anna e tanti amici non penso che la battaglia contro l'omofobia e contro l'ignoranza avrebbe vinto.

Arci Viterbo non ha la mia stima. Marco Trulli, il suo presidente, è stato uno degli ostacoli più infimi. Queste realtà provinciali e suddite di una politica corrotta mi stanno strette. Come si può fare associazionismo serio se un incubatore come l'Arci non funziona? Come si può fare politica seria se la politica non funziona?

Finalmente, anche qui posso dire, che Emanuela Dei pensa che, a parte una voce squillante, femminile, nella maggioranza che è andata sempre contro corrente, questa politica viterbese è la peggiore cosa che abbia visto da anni. Pasti e rimpasti per non arrivare a nulla. Si è fatta una campagna elettorale sulla parola ''cambiamento'' ma di nuovo non c’è ancora nulla. No c’è lavoro,

aggregazione, voglia di osare o dar fiducia a chi a ha idee. Persino la battaglia delle unioni civili è stata solo un mezzo per farsi belli.

Proprio pochi giorni fa, chiedendo la piazza per la manifestazione contro l’omofobia, il nostro caro sindaco Michelini, mi informava, alle presenza delle sue carinissime segretarie, che in fondo abbiamo fatto tutta quella lotta solo per una coppia che si è registrata. Solo per una coppia? A parte che il registro non è attivo, perché non lo si vuole attivo sul territorio, per compiacere il vescovo e le associazioni cattoliche, ma non fu proprio il sindaco Michelini a dire che era un gran passo per Viterbo.

Ecco io questi voltafaccia non li sopporto. E non sopporto la disonestà intellettuale. Non c’è coerenza e non c’è onestà in questa politica. Ho tolto tante energie e risorse a me stessa per portare a termine compiti ed obiettivi. Ho fatto questo perché volevo che anche a Viterbo un omosessuale o una lesbica avesse dei diritti e soprattutto il coraggio di non scappare. Questo l'ho fatto e ne sono felice. Ma ora penso sia arrivato il momento di evolvermi. Basta combattere contro dei cani, cani ringhiosi che pensano solo al loro sordido pezzo di terra. Ho bisogno di passare ad altri campi e ho bisogno di impugnare la mia vita una volta per tutte con serietà e impegno.

Ringrazio tutti quelli che giorno per giorno combattono per rimanere coerenti con le loro idee senza vendersi o stuprarsi. Arci cultura lesbica continua il suo lavoro lento e metodico. Emanuela Dei salta in una nuova dimensione.

Emanuela Dei






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