ANNO 14 n° 116
Elezioni al consorzio di bonifica, scattano le denunce
Finisce in procura la querelle tra Piero Camilli e il commissario per l'esclusione delle liste
29/02/2020 - 06:52

ACQUAPENDENTE – Piero Camilli denuncia il commissario straordinario del Consorzio di bonifica Valle del Paglia superiore, Luciana Selmi. La vicenda è quella già nota dell'esclusione di tre delle quattro liste che sostenevano la sua candidatura alle elezioni per il rinnovo del consiglio del Consorzio.

Piero Camilli, assistito dall'avvocato Enrico Valentini, contesta il comportamento del commissario Selmi che si sarebbe concretizzato in un ''impedimento alla regolare tenuta delle elezioni. Nella querela denuncia ipotizza un ''abuso d'ufficio posto in essere dal commissario o da altri ignoti consulenti teso a danneggiare una parte del corpo elettorale favorendone un'altra''.

Nell'esposizione dei fatti Camilli parla di difficili rapporti con Selmi. Sin ''dal giorno del suo insediamento ha iniziato una vera e propria opera di disgregazione del mio operato – si legge - e di quello degli amministratori che condividevano il mio progetto gestionale, cercando – nonostante i fatti dimostrassero il contrario- di far apparire quasi tutto negativo ciò che avevamo fatto''.

Ma è dal momento della presentazione delle liste dei candidati al rinnovo del consiglio del consorzio che si verificano i fatti contestati nella denuncia. Camilli si candida nelle liste a cui viene assegnato il numero 2. Nella fase istruttoria il commissario rileva in relazione alla lista 1, sostenuta da altre organizzazioni di categoria diverse da quelle che appoggiano Camilli ''dubbi in ordine alle firma di sottoscrizione (presentazione) osservando una apparente corrispondenza con quelle che originariamente erano state presentate a sostegno di una precedente lista poi ritirata''.

A conclusione dell'istruttoria però vengono escluse tre liste - ciascuna per diversa sezione contributiva ovvero la 1, la 2 e la 4 - entrambe per la lista nr 2 cioè quelle facenti riferimento alla associazioni di categoria che supportavano anche la candidatura di Camilli, mentre per la lista 1 ''pur rilevando anomalie nelle liste dei sottoscrittori non esplica alcuna istruttoria suppletiva''.

Quando Confagricoltura, che sostiene Camilli, fa richiesta di accesso agli atti, Luciana Selmi, ritenendo che gli stessi documenti non costituiscono a causa del ritiro, parte della procedura elettorale, attiva una ''un procedimento più lungo che prevede la comunicazione ai controinteressati della richiesta, ponendo nel nulla le possibili eccezioni pre-elettorali che potrebbero portare alla esclusione della lista dalla competizione elettorale''.

La parola ora passa alla procura.






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