ANNO 14 n° 115
Egidi (Pd): ''Il risultato č soddisfacente
nonostante il ko di Montefiascone''
''Amministriamo in 14 comuni, rispetti ai 13 precedenti: successi a Canino,
Corchiano e soprattutto Vetralla. Dolorosa e inaspettata la sconfitta sul colle''
06/06/2016 - 17:27

di Nicola Savino

VITERBO - Molte luci e qualche (dolorosa) ombra. In estrema sintesi, la valutazione di Andrea Egidi, segretario provinciale del Partito democratico viterbese, sul recentissimo turno amministrativo si concretizza in un sentimento di soddisfazione per il risultato conseguito: ''Siamo soddisfatti - sottolinea - con 14 comuni (su 21) in cui hanno vinto candidati promossi e sostenuti da noi. Ricordo che si partiva da amministrazioni riconducibili direttamente al Pd in 13 realtà''. L'analisi parte da una premessa di carattere generale: ''E' stata una campagna elettorale complicata, la più difficile a mia memoria degli ultimi anni. Il quadro politico è cambiato, va tenuto conto del voto di opinione soprattutto nelle realtà più grandi e in molti comuni per una serie di ragioni abbiamo presentato candidati nuovi e giovani. Non era affatto scontato che si ottenesse il risultato che poi si è manifestato dalle urne''.

 

Nello specifico. Egidi elenca le situazioni che a suo avviso rappresentano un'autentica svolta. ''Penso che i successi ottenuti a Canino, Corchiano e soprattutto a Vetralla siano fondamentali e costituiscano un punto fermo nella storia delle rispettive comunità. Come credo che, considerate le premesse, fosse tutt'altro che scontato vincere ad Acquapendente, Bassano Romano, Vitorchiano e Oriolo Romano; il Pd si è poi ulteriormente radicato a Caprarola e ad Arlena di Castro e ha saputo confermarsi a Marta e Faleria. E lascio per ultimo il successo a Proceno, dove si è dimostrato che una campagna elettorale seria e attenta alla situazione locale paga, mentre non serve considerare il Comune cosa propria...''. Fin qui gli aspetti positivi, ma ci sono anche le pagine oscure. ''Non giro intorno alle parole: la sconfitta di Montefiascone è inaspettata e dolorosa. Non ce lo aspettavamo. Certo, qualcosa si era percepito nei giorni precedenti il voto sulla presa del candidato del Movimento Cinquestelle, ma c'è un dato di fatto su cui tutti dobbiamo riflettere: il Pd ha perso 800 voti rispetto a 5 anni fa. Dobbiamo ragionare con calma e valutare bene che cosa è successo. Non ci spaventa la battaglia che peraltro proprio in quel comune abbiamo già condotto e in tempi non lontani (basti pensare che Danti non riuscì a portare a termine il suo mandato). E' un fatto che insieme a Luciano Cimarello entrano in consiglio comunale due giovani candidate (Giulia Moscetti e Giulia De Santis) che insieme non arrivano a 60 anni. Mi pare di poter affermare che questo voto abbia sancito il declino di una classe dirigente. certamente esperta e qualificata, ma non più in grado di rappresentare l'esigenza di cambiamento. E mi permetto ancora di osservare che, dal punto di vista politico, il neo sindaco Paolini sia un socialista che dovrà amministrare con Salvini e Fratelli d'Italia. A me pare piuttosto innaturale...''.

 

Sono altri due i comuni sui quali si ferma l'attenzione del segretario provinciale del Pd: Soriano nel Cimino e Orte. ''Sinceramente - chiosa Egidi - sono situazioni particolari nelle quali si è fatto di tutto per spaccare il centrosinistra, favorendo di fatto il successo del centrodestra. Non si può discutere per mesi nel tentativo di costruire un'alleanza alternativa e poi sentirsi dire che o si faceva come dicevano loro o non se ne faceva nulla. E' accaduto con Primieri a Orte (che è sicuramente radicato) e con Centofanti a Soriano. Le conseguenze sono gli occhi. Ma è accaduto anche a Corchiano di fronte alla presunzione del sindaco uscente''. I Mo.Ri. sostengono che il Partito democratico ha perso dove non si è voluto alleare con i centristi... ''E' un ragionamento che non mi convince. Io dico che il Pd ha vinto dove ha fatto il Pd. Ci sono situazioni molto differenti da un comune all'altro che non possono essere accomunate in un unico meccanismo. Ho ben chiara l'esigenza di allargare i confini del Pd ad altri pezzi dell'area moderata, ma so perfettamente che questo meccanismo non è automatico e riproducibile dappertutto, come pure è importante saper trasformare il consenso nelle elezioni amministrative in voto politico. Io sono pronto a discutere con tutti: fui io a chiedere a Michelini nel 2013, all'indomani della sua elezione, di lavorare per cercare di riproporre negli altri 60 comuni della Tuscia l'esperienza di Viterbo. Il discorso è ancora valido oggi: il rapporto tra il civismo e il Pd va costruito, non si può pensare di farlo a tavolino come un'operazione di potere. Non può funzionare così''. L'ultimo aspetto è il possibile ingresso nella giunta comunale di Viterbo dello stesso Egidi... ''Non è un tema che mi appassioni molto. Finora sono stato impegnato col voto amministrativo in 100 comuni del Lazio e adesso partirà la campagna per il Sì al referendum: direi che ho altro da fare. Peraltro, non faccio parte del gruppo consiliare e neppure degli organismi dirigenti comunali, quindi mi pare che la cosa non mi riguardi. In sintesi, non mi ci vedo per niente''.





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