ANNO 14 n° 115
Edilizia scolastica, Meroi: ''Grazie a Renzi
gli studenti sono
cittadini di serie B''
31/07/2014 - 17:48

VITERBO - “Sto seguendo con grande interesse le note di plauso che giungono da parte di amministratori ed esponenti delle associazioni di categoria nei confronti del Governo Renzi per i finanziamenti concessi ai Comuni della nostra provincia nel settore dell’edilizia scolastica. Qualche organo di stampa ha lasciato intendere che le mie rimostranze nei confronti del premier per non aver riservato altrettanta attenzione nei confronti delle province, siano dettate da ragioni di natura politica, in realtà del tutto inesistenti. Forse ci si dimentica che i Comuni non hanno alcuna competenza per ciò che concerne gli istituti superiori, competenza che ad oggi resta in capo esclusivamente alle Province. Quindi ritengo ci sia poco da “rosicare”. Gli unici che avrebbero diritto di farlo sono appunto gli studenti degli istituti superiori per la disparità di trattamento loro riservata”.

Il presidente della Provincia Marcello Meroi interviene nuovamente sul delicatissimo tema dell’edilizia scolastica, che il premier Renzi ha sempre definito prioritario.

“E’ sicuramente positivo apprendere che nei Comuni della Tuscia arriveranno fondi da investire nella messa in sicurezza degli edifici scolastici – aggiunge Meroi – ma il Governo fino ad oggi ha dimostrato con i fatti di considerare gli studenti dei licei e degli altri istituti superiori alunni di seconda classe. Perché i finanziamenti concessi ai Comuni, più o meno sostanziosi, potranno essere investiti soltanto sulle scuole di primo grado. Al contrario, gli studenti degli istituti superiori non potranno godere degli stessi benefici, in quanto le Province, ancora una volta sono state lasciate a secco di risorse e non potranno nemmeno usufruire dell’esclusione dal patto di stabilità nell’anno 2014/2015 per gli interventi di edilizia scolastica, privilegio concesso invece ai Comuni con decreto della Presidenza del Consiglio. Eppure gli studenti e gli insegnanti delle superiori vivono le stesse problematiche che interessano alunni e insegnanti delle scuole primarie. Non si tratta di voler fare polemica ad ogni costo – aggiunge Meroi – ma di prendere atto di un drammatico stato di cose. Le Province sono obbligate a gestire i servizi alla collettività senza avere le risorse per poterlo fare. Il Governo da un lato ci invita a garantire l’erogazione dei servizi nonostante lo stato confusionale ed il caos creato intorno alla pasticciata riforma di riordino degli enti locali, ma dall’altro non ci mette in condizione di poterlo fare concretamente. Eppure sarebbe bastata una maggiore flessibilità per ciò che concerne il rispetto dei vincoli del patto di stabilità per consentirci di ottenere una seppur minima boccata d’ossigeno. Ne prendiamo atto – conclude il presidente - ma a quegli stessi amministratori locali che oggi, legittimamente, esultano per i finanziamenti concessi dal Governo per le scuole comunali, diciamo sin da ora di rivolgersi direttamente all’amato premier e non più alla Provincia, quando si troveranno di fronte alle proteste degli studenti degli istituti superiori presenti sul loro territorio”. 

Meroi ha inoltre annunciato che, questa mattina, l’Upi nazionale ha predisposto un emendamento che sarà presentato al Governo volto ad estendere il beneficio dell’esclusione dal patto di stabilità per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici anche alle Province.






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