ANNO 14 n° 111
Economia, crolla
il Pil dei viterbesi
Eurostat indica che dal 2000 il tenore di vita nella Tuscia č in caduta libera
31/03/2018 - 07:25

VITERBO - La crisi ha colpito profondamente il tessuto economico della Tuscia. Quella che è una delle affermazioni più pronunciate dai viterbesi, trova ora un nuovo riscontro in una imbarazzante - per il territorio - tabella di marcia fornita da Eurostat sullo sviluppo del reddito pro capite nei Paesi dell'UE.

Nelle ultime elaborazioni disponibili, l'Ufficio Statistico dell'Unione Europea ha registrato le variazioni medie del Pil dal 2000 fino al 2015. Se all'inizio del nuovo millennio la città dei papi poteva vantare un tenore di vita uguale a quello degli altri europei, nell'arco di 15 anni la situazione è letteralmente precipitata. Nel 2005 il capoluogo della Tuscia ha perso ''solo'' 9 punti percentuali e ha tenuto questo ritmo per 10 anni, toccando quota meno 28% nel 2015.

Dati allarmanti che certificano come Viterbo non solo abbia subito fortemente il peso degli anni della recessione, ma che la presunta ripresa attualmente in corso, in realtà, non sia davvero arrivata in questo territorio. In questa statistica la provincia viterbese non è però sola: sono tante le città italiane ''decadute'' che a distanza di anni non riescono a tornare al reddito medio registrato nel 1999.

Latina, Grosseto e Massa Carrara sono solo alcuni dei comuni del centro Italia ad aver avuto un calo simile a quello di Viterbo, seppur meno pronunciato. In linea con il capoluogo della Tuscia ci sono solo alcuni centri del Sud come Bari e Palermo, ma è proprio nel meridione che si si incontrano i casi più difficili (Enna, Barletta e Vibo Valentia su tutti). Per quanto riguarda il centro la situazione peggiore si è registrata a Rieti, unica città dietro il record negativo di Viterbo.






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