ANNO 14 n° 89
''Ecco perché non abbiamo partecipato al consiglio''
In una lunga nota la minoranza spiega tutti i motivi
01/10/2014 - 13:06

CELLENO - Riceviamo e pubblichiamo.

''Nel pomeriggio di ieri, si è svolto il terzo consiglio comunale della nuova legislatura, dibattimento a cui volontariamente e tramite comunicazione (disponibile qui: https://drive.google.com/file/d/0B36H3bnSimaTVk4xWVY0UkhYeDg/edit?usp=sharing) al sindaco ed al Presidente del consiglio comunale, l’intero Gruppo di Minoranza Consiliare “Cambia Celleno”, non ha partecipato. Una sorta di protesta pacifica, “bianca” ma lucida, senza riferimenti personali – neanche a pensarlo… - piuttosto concettuali, nata per rimarcare il fatto che questa Minoranza Consiliare, non ha la minima volontà di essere “figura” vuota e sterile ed ha invece, tutta l’intenzione di svolgere il proprio lavoro e proseguire il mandato attribuitogli dai cittadini nei limiti delle possibilità umane, in maniera puntuale, completa, costante e reale, senza scuse ne’ipocrisie e con partecipazione. Nel C.C. di ieri, quattordici (14) punti all’OdG, da discutere e votare col fiato cortissimo, in una convocazione fissata per l’estremo termine “ultimo” statale utile alla consegna del “Bilancio di previsione 2014” ed allegati. Quattordici (14) punti che componevano un’Ordine del Giorno, variegato, con punti eterogenei fra loro e molto importanti per il paese, trattando dall’edilizia, alla fiscalità (si sarebbero dovuti votare, ad esempio, le componenti IMU e TARI della IUC), al bilancio di previsione 2014 ed allegati. Quattordici (14), che si sembrano eccessivi per essere trattati insieme in una singola seduta del Consiglio Comunale data l’importanza adeguata che andava riservata ad ognuno di essi, se si pensa, ad esempio, che alcuni di questi punti, erano stati discussi e deliberati dalla maggior parte dei Comuni della Tuscia, quantomeno da quelli del nostro “comprensorio”, alcune settimane se non addirittura, mesi fa e comunque precedentemente all’estremo “termine ultimo. Nonostante ci sia stato recapitato regolarmente l’Ordine del Giorno, nonostante la nostra richiesta di tutta la documentazione utile nelle ore immediatamente successive alla ricezione dell’OdG e capendo le impellenti e legittime scadenze amministrative che impongono lo svolgimento del Consiglio Comunale, in così pochi giorni - cinque dal Consiglio compreso Sabato e Domenica – risultava estremamente complicato, quasi “impossibile”, riuscire a svolgere degnamente, tecnicamente e concretamente il nostro lavoro istituzionale ed amministrativo, come svolto finora, utile a verificare, analizzare l’interezza dei documenti ed il necessario, elaborare proposte, strutturare domande e chiarire dubbi sui singoli punti, che toccano, come detto, tematiche molto importanti per la gestione amministrativa e comunitaria. Non abbiamo ritenuto il caso, per i cittadini e per coerenza, presiedere al Consiglio Comunale per essere figure passive, per limitarci ad essere “astenuti a tutto”, in maniera inutile e superficiale, senza partecipazione attiva, senza essere, come detto, pienamente informati, senza aver avuto modo e tempo, oggettivamente, di strutturare la nostra proposta e la nostra analisi, vista l’attenzione specifica ed adeguata che andava riservata ad ogni singolo punto all’Ordine del Giorno. Un Consiglio Comunale, inoltre, svoltosi nuovamente in sessione “Straordinaria”. Errore, svista nella redazione, dicitura del documento di convocazione che sia – cosa di cui non possiamo essere certi - l’atto amministrativo che ci convocava al C.C di ieri, riportava l’urgenza di essere “straordinario”, situazione di cui non riuscivamo a capire il motivo. Lo Statuto Comunale vigente, all’articolo 20, comma 4, stabilisce che: “[…] sono da ritenersi ordinarie le sedute nelle quali vengono iscritte proposte di deliberazioni previste dall’articolo 32, comma 2, lettera b della legge 142/90” e cioè:”I programmi, le relazioni previsionali e programmatiche, i piani finanziari, i programmi ed i progetti preliminari di opere pubbliche, i bilanci annuali e pluriennali, i conti consuntivi, i piani territoriali ed urbanistici, i piani particolareggiati e di recupero, i programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione”. Ovviamente questa situazione ci appariva “irregolare”. Il Consiglio Comunale di ieri, sarebbe dovuto essere regolarmente “ordinario”, tenuto conto che non è valutabile come urgenza diversa dalla consueta gestione amministrativa, la scadenza del 30/09, quale termine ultimo, per l’approvazione del bilancio di previsione di cui al punto 13 dell’OdG.

Nessuno screzio verso nessuno, pertanto, nessuna scusa o forma di pigrizia, bensì un atto volontario a rimarcare la premura e la priorità del nostro gruppo di minoranza consiliare verso le migliori scelte possibili e concrete da intraprendere per i cittadini, verso la coerenza sul modo di operare e pensare, verso la volontà di non essere “pupazzi” fermi ed immobili ma partecipare alla gestione amministrativa di Celleno, nei limiti, indotti o “personali”, delle proprie possibilità.

Ci teniamo a precisare, per altro, che ci riserveremo, come nostro diritto ed assoluta volontà, di analizzare comunque e con attenzione ed eventualmente dire la nostra su ogni singolo punto e relativa documentazione, posto all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 30/09''.

Emanuele Ricucci, capogruppo di minoranza “Cambia Celleno”






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