ANNO 14 n° 109
E Rosa ha riabbracciato la sua città
Trasporto eccezionale del corpo: ieri sera bagno di folla per la santa portata dai facchini dal santuario fino al duomo in occasione del giubileo della misericordia
01/09/2016 - 02:00

VITERBO - Era stato incerto fino alla fine, mettendo in ansia una città intera, per via della pioggia degli ultimi due giorni ma alla fine anche il cielo e i suoi nuvoloni hanno dovuto farsi da parte per una volta:  dopo ottantuno anni, ieri sera le spoglie di santa Rosa hanno fatto ritorno al duomo di Viterbo. Era infatti il 1935 quando il corpo incorrotto della piccola Rosa è stato trasportato, per l'ultima volta, fuori dalla mura del suo santuario, dove da sempre riposa, per essere esposto all'adorazione di tutti i fedeli all'interno della basilica di Viterbo.

Un evento eccezionale, come eccezionale è il giubileo straordinario della misericordia indetto per quest'anno da papa Francesco, e che il sodalizio dei facchini, la diocesi di Viterbo e il monastero delle suore francescane alcantarine hanno voluto celebrare nel migliore dei modi possibile, proprio per Rosa simbolo della misericordia per eccellenza.

Ali di folla hanno accolto alle 21 l'uscita della salma della santa bambina all'esterno del santuario, trasportata a spalla, a turno, all'interno di una teca di vetro dai facchini e dai i membri del sodalizio, con vicino avvolti dalle luci delle candele i minifacchini dei tre rioni e tutti i fedeli accorsi per lo straordinario evento.

Un percorso che è partito dal santuario per passare da piazza del Teatro, al Corso Italia, per poi arrivare a piazza del Comune ed infine a via San Lorenzo e tutto San Pellegrino, con tappa conclusiva al duomo in piazza San Lorenzo.

Lì, pronta ad accogliere la santa, il vescovo Lino Fumagalli, e tutti i facchini di oggi e di ieri accorsi per il giubileo a loro dedicato su invito del presidente del sodalizio, Massimo Mecarini.

''Questa sera la piccola Rosa - dice monsignor Fumagalli -  ci vuole ripetere di essere testimoni di quell'amore che Dio ha per ciascuno di noi, viterbesi e facchini soprattutto che ama e protegge in modo particolare, non soltanto nelle ore del trasporto ma durante tutto il resto delle loro esistenze''.

''Santa Rosa nel 1250 - prosegue - è stata costruttrice di una civiltà dell'amore, il suo esempio ha cambiato il sentiero di un popolo tanto da essere ritenuta pericolosa da chi non voleva che ciò accadesse...''

''Se c'è un ideale comune ancora oggi con la nostra santa - ha concluso il vescovo - quello è l'amore per la città di Viterbo. Uniti potremo camminare insieme per il bene di tutti''.

Fino al 2 settembre, le spoglie di Rosa,  prima di ripercorrere il viaggio inverso in direzione del santuario come da tradizione, rimarranno all'interno della basilica pronte a ricevere l'abbraccio dei fedeli che avranno - come dice la Chiesa cattolica - l'indulgenza plenaria dai peccati in occasione di questo anno santo straodinario.

 QUI TUTTE LE FOTO DEL TRASPORTO ECCEZIONALE DI SANTA ROSA 





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