ANNO 14 n° 111
E' morto l'ultimo partigiano viterbese
I funerali del 95enne Mario Perelli si svolgeranno domani alle 15 a Marta
26/08/2016 - 10:23

VITERBO - È morto Mario Perelli, l'ultimo Partigiano.

Ieri sera, alle ore 11.40, presso la clinica Salus di Viterbo, dopo qualche giorno di coma, è venuto a mancare Mario Perelli, l'ultimo Combattente partigiano della Provincia.

Nato a Marta, il 29 ottobre 1921, ad undici anni, a seguito della morte del padre, aveva dovuto provvedere direttamente alla famiglia, iniziando il lavoro di agricoltore. Nel febbraio del 1942 è stato chiamato alle armi. Ha frequentato il Corso di artificiere, da cui è uscito con il massimo dei voti, e quindi è stato inviato a Grosseto, in qualità di artificiere capo, sergente, con il compito di smontare le bombe inesplose, tra le tante che cadevano sulla città toscana. Qui, nell'agosto 1943, il suo comandate, tenente Giovanni Pacusse, veniva colpito da un ordigno che gli causerà l'amputazione di ambedue le gambe. Lo porterà lui in braccio all'ospedale e lo rincontrerà a Roma nel 1985, a quarant'anni dal fatto. Dopo Grosseto, Perelli veniva assegnato a Roma in zona Tiburtino, ove continuava la sua opera di disinnesco e di messa in sicurezza.

Con lo sbandamento dell'8 settembre 1943, non volendo collaborare con l'invasore nazista, entrava nella Resistenza, con la banda partigiana Marta, attiva attorno al lago di Bolsena, in collegamento con la banda Arancio - Montauto e quindi con il raggruppamento Monte Soratte, che coordinava l'attività partigiana del Cln nell'Alto Lazio. Ovviamente qui metteva a disposizione della Lotta resistenziale la sua esperienza di Artificiere. Si occupava, tra le altre mansioni, di inviare segnali da terra agli aerei alleati utilizzando i bossoli svuotati con all'interno dei lumi, al fine di segnalare le zone di lancio del materiale durante la notte.

Finita la guerra, tornerà a fare l'agricoltore. In qualità di esperto artificiere si occuperà anche di curare gli spettacoli pirotecnici e, inoltre, di scavare le cantine nel paese: ne scaverà 250. Sarà anche componente della banda musicale di Marta.

Per la sua attività partigiana, ha ricevuto il certificato di patriota dal generale Harold Alexander e il diploma d'onore di combattente per la libertà d'Italia, durante la presidenza della Repubblica di Cossiga. A proposito dei partigiani dell'Alta Tuscia, Alexander stesso dirà: ''La lotta dei patrioti contro il nemico a Nord di Viterbo è stata di aiuto diretto all'avanzata alleata. Un giorno il mondo conoscerà il vostro sacrificio e il vostro eroismo e, completamente libera, l'Italia ve ne sarà grata''.

Un riconoscimento che, per Perelli, è giunto lo scorso 18 dicembre, con il conferimento della medaglia in ricordo del 70° della Liberazione dal nazifascismo, avvenuto nei locali della Prefettura di Viterbo. Alla consegna faceva seguito una cerimonia al monumento ai caduti di Marta, con la fanfara dei bersaglieri di Viterbo che ha poi guidato il corteo verso l'abitazione di Perelli per un aperitivo e, infine, al ristorante, per la cena offerta dai familiari. In omaggio a Perelli, la fanfara durante la cena eseguiva Bella ciao e l'Inno di Mameli.

Il comitato provinciale Anpi, dinanzi alla scomparsa del suo ultimo socio con la qualifica di Partigiano, esprime le condoglianze ai figli Angelo ed Enrico, a tutti i cari e agli amici che hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare Mario, e invita tutta la cittadinanza a partecipare ai funerali, che si terranno domani, sabato 27 agosto, alle ore 15.00, a Marta, presso la chiesa collegiata dei Santi Marta e Biagio.






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